Dopo Buccinasco, Trezzano. La prima amministrata dal centrosinistra, la seconda dal centrodestra sono accomunate da un dato: sono le prime città del Sud ovest milanese ad armare la polizia locale con taser, lo storditore elettrico che immobilizza i muscoli del corpo dei male intenzionati che reagiscono con violenza ai tentativi di arresto. Se a Buccinasco la sperimentazione e l’addestramento sono alla fase finale, a Trezzano l’ok è arrivato durante l’ultimo Consiglio comunale che ne ha approvato l’utilizzo.
Tra qualche settimana ne arriveranno due per avviare la fase di sperimentazione che durerà almeno sei mesi, poi si passerà all’addestramento degli agenti che dovrebbe durare altri sei mesi. Alla fine saranno una decina i taser in dotazione distribuiti sui diversi turni di lavoro. Quelli indicati sono i tempi tecnici previsti dalle regole italiane. Saranno gestiti da istruttori esterni inviati da una società specializzata. Oltre a formare gli agenti, provvederanno a istruire e sfornare nuovi istruttori, questa volta interni al comando trezzanese, che possano poi proseguire in modo autonomo sia l’addestramento, sia la sperimentazione.
Ce n’è veramente bisogno su un territorio come quello di cui si sta parlando? Secondo il comandante della Polizia locale, Antonio Festa, “Trezzano è una città sempre più difficile. Tutti ritengono il taser un’arma, in realtà permette interventi in cui l’arma, la pistola, non può essere usata. È uno strumento che permette di non nuocere in caso di necessità. Oggi come oggi, i compiti della polizia locale aumentano di continuo. Siamo chiamati a intervenire come forza di polizia in caso di risse, di rapine, di qualunque episodio violento. È una tutela in più della sicurezza degli agenti e per questo è indispensabile”.