martedì - 23 Aprile 2024
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Un tocco di raffinatezza in più

Le ostriche sono elemento base dell’alta cucina. Un concentrato di piacere, un’esplosione di sfumature sensoriali molteplici e sorprendenti, dolci e suadenti. A tavola, pochi altri cibi donano sapori così straordinariamente unici. In qualunque occasione regalano un tocco di raffinatezza in più. Crude, esaltate da salse particolari o cotte, rappresentano una leccornia ricercata ed esclusiva. Una scelta che di solito non manca nel menu di chi vuole rendere indimenticabile un pranzo o una festa

Il mito di Afrodite

Le ostriche sono uno degli alimenti che più hanno colpito l’immaginario collettivo. In ogni epoca e in ogni civiltà. Soprattutto Venere ha contribuito ad alimentarne la leggenda. Emersa dal mare, in un’insenatura che bagna Cipro, all’interno di una conchiglia, ha dato i natali a Eros, dio dell’Amore. Forse per questo sono considerate afrodisiache.

Al di là delle regole

Scrive Giulio Guidorizzi nel suo I miti greci (Mondadori editore): “Afrodite rappresenta la potenza irresistibile dell’amore e l’impulso alla sessualità che stanno alla radice della vita stessa. In ogni creatura vivente la dea, se vuole, sa accendere il desiderio, che procede come un incendio, travolgendo ogni rego” “la […]. Al di là delle regole, al di là della giustizia, una forza possente travolge ogni creatura e la spinge a osare ciò che non avrebbe mai osato se fosse stata in senno. Poiché quando ama, ognuno sembra perdere la ragione, e si lascia trascinare dalla passione, quella di Afrodite è considerata una follia appunto, ma di tipo particolare.” Una follia innescata da una dozzina di ostriche.

Giacomo Casanova

Anche per i Romani erano una vera prelibatezza. Gli Imperatori ne tenevano in gran conto. Inviavano, infatti, le loro navi commerciali, le corbita, i gaulus, i ponto, le cladivata, e manipoli di schiavi in Bretagna, nella penisola iberica e in qualunque luogo ne raccogliessero per approvvigionarsi di questi molluschi. Secondo alcune leggende metropolitane che circolavano a Venezia, Giacomo Casanova ne mangiava cinquanta a colazione. Ogni giorno! È probabile, però che sia stato lo stesso Casanova a far circolare la voce, per alimentare il suo mito di seduttore.

La ricetta

A noi non resta altro che assaggiarle, gustandone aromi e consistenze, cotte o crude. Ecco una ricetta

FARFALLE ALLE OSTRICHE E PEPERONCINO

Tipo di ricetta: Primi
Tempi di preparazione: 20’
Tempi di cottura delle ostriche: 1’
Difficoltà: Facile
 
Ingredienti per quattro persone
360 g di farfalle
16 ostriche
1 scalogno piccolo
1 spicchio di aglio
peperoncino fresco
prezzemolo
olio evo
sale
pepe
 
Preparazione
Mettere a cuocere le farfalle in abbondante acqua salata. Aprire le ostriche avendo cura di recuperare e filtrare con un setaccio tutti i loro liquidi.

Imbiondire in una padella con olio evo, lo scalogno tritato fine, lo spicchio di aglio schiacciato in camicia, un pezzetto di peperoncino fresco da cui sono stati eliminati i semi.

Scolare le farfalle molto al dente e versarle nella padella. Bagnare con l’acqua delle ostriche sino a ultimare la cottura. Spegnere la fiamma.

Aggiungere le ostriche sgusciate alle farfalle e spadellare sino a quando i molluschi non si rassodano. Impiattare spolverando con prezzemolo tritato fine e servire con un Pinot nero vinificato bianco.

Buon appetito

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