È un progetto portato avanti grazie al lavoro di associazioni e cooperative che si avvalgono del prezioso contributo di persone svantaggiate. Punta sul riutilizzo dei beni confiscati alle mafie e beni comuni altrimenti lasciati al degrado, coltivando prodotti biologici. Una delle iniziative messe in campo si chiama “Facciamo un Pacco alla Camorra”.
Di cosa si tratta? Il Pacco alla camorra è un paniere natalizio di prodotti biologici buoni e gustosi, come farina, pasta, vino, caffè, pomodoro, conserve, confetture, olio. Sono 15, tra cooperative ed associazioni, le organizzazioni che hanno aderito, dando vita a una filiera corta di agricoltura sociale che rispetta ogni tipo di risorsa. Tutto nasce da un’idea nata 13 anni fa, nel Casertano, dal Consorzio Nco che ha trasformato l’acronimo Nco, da Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo a Nuova Cooperazione Organizzata.
Domani, 9 dicembre, il Pacco alla camorra sarà presentato a Cisliano, alle 20 nella Libera Masseria in via Cusago, bene confiscato al clan ‘ndranghetista Valle-Lampada ora riutilizzato per fini sociali grazie a una gestione congiunta tra il Comune di Cisliano e l’Associazione Ucapte – Una Casa Anche Per Te, che promuove l’iniziativa assieme all’Associazione Amici Casa della Carità, DescargaLab e Buon Mercato.
Quest’anno l’iniziativa è ispirata alla donna. Sulla confezione la figura femminile, disegnata dal fumettista Daniele Bigliardo, storica matita di Dylan Dog. All’interno, tra gli altri prodotti, è possibile trovare il fumetto del Commissario Mascherpa ideato e sceneggiato da Luca Scornaienchi responsabile del Museo del Fumetto di Cosenza, insieme alla redazione di Poliziamoderna. Il Pacco è acquistabile anche on line sul sito Amasud.it, un marketplace che ha come obiettivo quello di aiutare lo sviluppo sostenibile e la crescita delle imprese e dei produttori del Sud Italia.
Seguici sulla nostra pagina Facebook