venerdì - 19 Aprile 2024
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Trezzano, grave infortunio del capogruppo della Lega in Consiglio comunale

Ghilardi ha presentato una mozione sulla Pro Loco con la quale ha chiesto che l’associazione trezzanese sia espulsa dall’albo delle associazioni, ma il documento è il copia e incolla di post scritti da altri

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Neela foto, Giorgio Ghilardi, capogruppo della Lega nel Consiglio comunale di Trezzano sul Naviglio

Una buona notizia e una pessima. Sono quelle che arrivano dal Consiglio comunale di Trezzano, riunitosi ieri sera in teleconferenza. La buona è che una mozione presentata dai consiglieri di minoranza sulla necessità di elaborare un nuovo “Piano Urbano del Traffico” è stata votata all’unanimità. È la prima volta (forse la seconda) che accade in un’assemblea spesso dilaniata da feroci polemiche.

La notizia pessima riguarda l’infortunio, se così si può definire, capitato al capogruppo della Lega, Giorgio Ghilardi che ha presentato una mozione sulla Pro Loco con la quale ha chiesto che l’associazione trezzanese sia espulsa dall’albo delle associazioni, in attesa di una verifica della legittimità dell’attuale direttivo e dei bilanci. Bilanci che, secondo alcuni, non sarebbero stati depositati, o che comunque avrebbero sollevato perplessità in molti di coloro che li hanno esaminati.

La questione è che gran parte della mozione letta da Ghilardi è risultata essere il copia e incolla di alcuni post pubblicati su Facebook da un ex membro della stessa maggioranza che da ormai sette anni governa Trezzano e da un ex giornalista dell’Unità, con accuse di brogli rivolte all’amministrazione comunale e al direttivo della stessa Pro loco. Anzi sembra proprio che la stessa mozione sia stata protocollata con ancora il nome e cognome di chi l’ha inviata al povero Ghilardi.

Si dovrebbe trattare di un vero e proprio infortunio, da cui si è subito dissociato Antonino Puleo, presidente della Commissione trasparenza, eletto nelle liste della Lega. Anche perché il contenuto del documento letto da Ghilardi parla apertamente di irregolarità dolose nella gestione dei rapporti tra amministrazione comunale e Pro loco passibili di denuncia.

Non è ancora chiaro se l’iniziativa del capogruppo leghista abbia o meno ottenuto il benestare della segreteria cittadina che di solito dovrebbe vigilare sull’attività dei propri rappresentanti nelle istituzioni. Ma intanto la frittata è fatta e rischia di rimanere, indigesta, sullo stomaco di molti.

A Ghilardi ha risposto Francesco Nappo che lo ha accusato di voler “tirar su un polverone” per colpire tutti e tutto. È stato Nappo che ha rivelato come la mozione del capogruppo della Lega avesse un preambolo che lo invitava a inviare il documento “un’ora prima del Consiglio comunale” solo ai consiglieri escludendo sindaco e assessori. “Il vero obiettivo della mozione – ha concluso – è devastare il tessuto associativo presente sul territorio”.

Antonino Puleo ha poi sottolineato come “la mozione non porti la mia firma”. “Non possiamo ha detto – essere latori di cose scritte da altri e non verificate. Sembra un comizio pilotato dall’esterno di cui lascio la responsabilità a Ghilardi”. Giuseppe Russomanno ha provato a gettare un’ancora di salvezza al collega di minoranza. “Il documento – ha rivelato – è stato scritto dall’ex capogruppo del Pd che sedeva sui banchi di questa stessa maggioranza e votava le stesse delibere: se non ha scritto la verità siete liberi di fare quello che volete”

Di certo – ha aggiunto – c’è la necessità di fare chiarezza sulla Pro loco (braccio armato dell’amministrazione comunale, l’ha definita). Visto che utilizza soldi pubblici si deve intervenire per accertare e chiarire le incongruenze che i suoi atti mostrano (leggi qui)”. Stesso concetto è stato espresso di Zina Villa secondo la quale lo stesso rendiconto delle spese sostenute nell’organizzazione dell’Autunno trezzanese da parte della Pro loco presenterebbe “diverse anomalie”.

Zina ha poi proposto di rinviare la questione a una nuova riunione della Commissione trasparenza durante la quale si possa esaminare bilanci e rendiconti “per fare chiarezza su tutto ciò che è stato fatto” (leggi qui). Secondo l’assessore Damiani la cancellazione di un’associazione dall’albo è possibile solo se presenta documenti falsi e allo stato dei fatti e delle conoscenze la sua iscrizione risulta essere regolare. “Potrebbero esserci dei dubbi sulla composizione del direttivo – ha concluso il suo intervento – ma non può essere l’amministrazione comunale a stabilire cosa è giusto e cosa sbagliato”.

Anche Federico Vernaglione ha attaccato Ghilardi. “È assurdo – ha detto – che legga un documento non scritto da lui con frasi che offendono l’istituzione stessa del Consiglio comunale”. Il capogruppo della Lega ha tentato di difendersi sottolineando come l’obiettivo fosse invece la salvaguardia dell’onore della Pro loco, e ha fatto sua la proposta di Villa Zina “di riportare tutto in commissione trasparenza” oppure di approvare la mozione per “rifondare la Pro loco”.

Proposta bocciata con il voto contrario della maggioranza e l’astensione degli stessi alleati della Lega che si è ritrovata isolata. Con una precisazione di Antonino Puleo: “Sono contrario a questo tipo di documento, ma il problema Pro loco va affrontato”. Si dovrebbe risolvere (si spera) in una delle prossime riunioni dell’organismo che dirige.

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