Dire no al bullismo, combatterlo e informare i ragazzi a difendersi è l’obiettivo di un corso sul bullismo e cyberbullismo organizzato dalla Polizia locale di Rozzano per approfondire le tematiche connesse all’uso e all’abuso delle nuove tecnologie da parte degli adolescenti. L’appuntamento, aperto a tutti, è per giovedì 27 aprile dalle 17 alle 19, all’interno dell’aula dove si tengono le sedute del Consiglio comunale, in piazza Foglia 1.
Abuso di potere
Esistono, ormai, numerose pubblicazioni su questo fenomeno. Una delle più interessanti si può scaricare qui. Conferma che il bullismo è un abuso di potere esercitato attraverso comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta, che dura nel tempo e coinvolge sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli) ed uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi (vittime). Il cyberbullismo è lo stesso fenomeno praticato con l’abuso delle nuove tecnologie.
I post
In questo caso le modalità specifiche con cui i ragazzi realizzano atti di cyberbullismo sono molte. Alcuni esempi sono: pettegolezzi diffusi attraverso messaggi sui cellulari, mail, social network, attraverso post o informazioni, immagini o video imbarazzanti (incluse quelle false), rubando l’identità e il profilo di altri, o costruendone di falsi, al fine di mettere in imbarazzo o danneggiare la reputazione della vittima, insultando o deridendo la vittima attraverso messaggi sul cellulare, mail, social network, blog o altri media, facendo minacce fisiche alla vittima attraverso un qualsiasi media.
Sentirsi soli
Perché è importante contrastare il bullismo e il cyberbullismo? Perché fanno male a coloro che li subiscono che hanno paura, si sentono soli, sbagliati, umiliati, indifesi. Soprattutto se sono adolescenti, si vergognano a chiedere aiuto. In loro la sofferenza aumenta sempre più ed aiutarli diventa molto difficile. In età adulta, possono sentirsi a disagio nelle relazioni con gli altri, soffrire di depressione e sentirsi sempre potenzialmente “vittime”.
Risolvere problemi?
Ma non sono gli unici a cui fanno male: il bullismo e il cyber bullismo, fanno male a coloro che li compiono che si illudono di risolvere con la prepotenza tutti i problemi che incontrano e non si mostrano agli altri come sono realmente, con capacità e debolezze. Scambiano la paura suscitata nelle vittime per rispetto ed approvazione. Si costringono a reggere il personaggio del “duro” anche quando non ne hanno voglia, perché non possono perdere la faccia. Da grandi rischiano più degli altri di avere problemi con la giustizia.
Il terreno di coltura
Uno dei terreni di coltura del bullismo e del cyberbullismo è l’indifferenza. Alcuni diventano amici del prepotente per non avere problemi, altri hanno paura di essere presi di mira in futuro. Tutti insieme imparano a “farsi i fatti propri”, pensando che non si può contare sull’aiuto di nessuno perché vince sempre il più forte. Con la legge della giungla tutti possono essere vittime, perché ognuno ha dei punti deboli e può essere preso di mira dagli altri.
L’esplosione della vittima
Ma attenzione, se il bullismo dura a lungo può darsi che, presto o tardi, la vittima esploda con una reazione estrema e apparentemente eccessiva. Può farlo verso chi la sta vessando o verso altre persone, più deboli di lei. Molti “bulli” sono state “vittime” in passato. Soprattutto se, quando erano in difficoltà, non si sono sentiti ascoltati e sostenuti da nessuno. Per questo motivo, la scuola, la famiglia, le istituzioni sono il baluardo per mettere bullismo e cyberbullismo al bando. Le lezioni del corso organizzato a Rozzano saranno tenute dagli agenti e dagli ufficiali della polizia locale
