martedì - 23 Aprile 2024
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Parco sud, le ombre (molte) e le luci (poche) del parco agricolo più importante della Lombardia

Per circa 30 anni è stato abbandonato a se stesso, e non tutti sono d’accordo sulle strade da seguire per poterlo rilanciare

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Nella foto, un momento del convegno sul Parco Sud, tenuto nel Centro Eventi Natura del lago Boscaccio

Nato con scopi nobili, salvare dalla cementificazione selvaggia i terreni della cintura agricola a sud di Milano, oggi il Parco Sud è un’identità amorfa. Un’identità che tutti dicono di voler tutelare, pochi quelli che davvero si impegnano perché abbia un futuro degno di tale nome. É quanto confermato nel convegno tenutosi l’altro giorno, nel Centro Eventi Natura Boscaccio, l’oasi naturale salvata dalla famiglia Merlini che sorge al confine fra Trezzano e Gaggiano.

Il parco comprende le aree non urbanizzate di 61 comuni della cintura sud di Milano, comprese quelle del capoluogo. Si sviluppa anche nei comuni del sud ovest milanese, Assgo, Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico, Cusago, Rozzano, Trezzano e la stessa Gaggiano.

All’incontro hanno partecipato Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle politiche agricole del governo Draghi, Gianmarco Senna, consigliere regionale della Lega oltre a numerosi politici locali e rappresentanti degli agricoltori. Tutti hanno concordato sulla necessità di rilanciare il Parco, che da circa 30 anni è stato abbandonato a se stesso, anche se non tutti sono d’accordo sulle strade da seguire.

Un esempio? Al convegno era stato invitato anche l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi (che ha declinato l’invito) il quale da tempo propone di accorpare Parco Sud a Parco Nord, creando una specie di mostro a due teste e due anime, visto che il primo è un parco agricolo, il secondo un parco cosiddetto cittadino con necessità e gestioni diversissime tra di loro.

É stato Giuseppe Morandi, moderatore del convegno a proporre i quesiti sui quali la politica dovrà dare una risposta. “E’ utile la prospettata fusione con il Parco nord che ha altra natura? L’imprenditore ha chiesto: “E’ ancora attuale che la gestione sia lasciata a un ente come la Città Metropolitana di Milano che dopo la riforma Del Rio risulta svuotato e privo di futuro?”

E poi: “Che succederà se verranno davvero create le aree di protezione naturale? E’ possibile che al centro della gestione del Parco sud siano rimesse l’agricoltura e gli agricoltori che oggi sono messi in secondo piano rispetto alle nuove sirene ecologiste?” “Stupisce – ha poi concluso – che ad oggi non si comprenda ancora l’importanza dell’agricoltura, e che ancora non si riesca a comprendere che fare agricoltura è fare protezione dell’ambiente e della natura”.

Dal dibattito è emerso una tentenza che preoccupa e non poco gli agricoltori: il parco sta assumendo sempre più un’entità ambientalista “radical chic” piuttosto che rimanere un ente di tutela e sviluppo del patrimonio agricolo del territorio. Tutto questo sarebbe avvenuto in quanto gli stessi agricoltori vengono esclusi dai tavoli dove si trattano gli argomenti che riguardano la categoria.

Il sottosegretario Gianmarco Centinaio e Gianmarco Senna per la regione Lombardia si sono dichiarati disponibili ad aprire un dialogo e proporre in Lombardia azioni che mirino al rilancio del Parco Sud. Entrambi si sono impegnati, nel breve ad organizzare nella stessa sede un nuovo incontro che possa dare voce agli interessati per poter trasformare le idee in progetti utili alla categoria. In sintesi, la strada da fare è ancora lunghissima.

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