
Può una cella frigorifera, sia pur grande, trasformarsi in uno spazio dedicato all’arte contemporanea? Certo che può. Una monumentale cella frigorifera, quella dell’ex macello di Trezzano, sta per diventare un contenitore di ricerca contemporanea. L’appuntamento inaugurale è la mostra “Cadavre exquis” di Chiara Sorgato che rimarrà aperta al pubblico dal 29 settembre al 22 ottobre.
Frattaglie dai sapori straordinari
Una curiosità. Il progetto si chiama “Quintoquarto” e – secondo i suoi promotori Luca Zuccala e Sofia Alberti – “intende legare l’arte a qualcosa che solitamente è considerato uno scarto: in macelleria, il quinto quarto fa riferimento alle frattaglie dell’animale (cuore, polmoni e fegato), i tagli considerati meno nobili ma che hanno gusti e sapori straordinari, che normalmente vengono gettati.
La relazione fra la vita e la morte
La mostra “Cadavre exquis” verte su uno dei temi chiave che connotano lo spazio di un ex macello: la stretta relazione fra la vita e la morte, il loro ciclico essere e divenire. Da qui il titolo dell’esposizione: Cadavre exquis è infatti un chiaro riferimento al “Cadavere squisito”, celebre gioco di composizione verbale surrealista in voga negli anni Venti del Novecento. L’installazione centrale, suddivisa in cinque grandi pannelli, si presenta come un “cadavere pittorico” che si (de)compone in cinque “pezzi”: un evidente richiamo ai pezzi di carne che fino a pochi anni fa erano conservati nella vecchia cella frigorifera del macello.
Un rapporto di vita e morte
Il visitatore è invitato ad addentrarsi fra i pannelli, che come quinte sceniche compongono un unico organismo pittorico teatrale. I cinque pannelli rimandano alle altrettante categorie di elementi naturali: terra, acqua, vegetali, funghi e animali. Spiega Chiara Sorgato: “Il cuore dell’esposizione è l’installazione centrale. Il mio desiderio è rendere al meglio, sia visivamente sia idealmente, l’interconnessione tra i differenti elementi della natura e il principio di necessità che li connette. Un rapporto di vita e morte, ma pure di sostentamento reciproco”.
Una città capace di rigenerarsi
“Siamo davvero felici ed entusiasti che a Trezzano nasca un progetto così ambizioso – dichiara il sindaco Fabio Bottero – che interpreta al meglio anche la nostra visione della città futura: una città capace di rigenerarsi e ridare vita a spazi ormai in disuso per trasformarli in luoghi di crescita”.