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Interrogazioni, commissioni d’inchiesta: il caso della multa all’assessore arriva in Consiglio comunale (e forse in Parlamento)

Angela Crisafulli avrebbe chiesto al comandante della Polizia locale di “essere più flessibile” nei confronti di politici “che lavorano per la città più di 15 ore al giorno per la misera paga di 1000 euro al mese”.

crisafulli
Nella immagine, l’assessore alla scuola del comune di Corsico, Angela Crisafulli (foto da Internet)

Interrogazioni, richieste di commissioni d’indagine, forse il Parlamento (quello post 25 settembre). Non si placano le polemiche provocate dai messaggi vocali inviati dall’assessore Angela Crisafulli all’ex comandante della Polizia locale di Corsico dopo aver preso una multa per divieto di sosta, messaggi con i quali l’esponente del Pd avrebbe chiesto a Coppola di “essere più flessibile” nei confronti di politici “che lavorano per la città più di 15 ore al giorno per la misera paga di 1000 euro al mese”.

La vicenda approderà in Consiglio comunale per due motivi. Il primo è il protocollo di una interrogazione depositata dal gruppo Corsico Ideale sottoscritta dall’ex sindaco Filippo Errante, da Francesco Magisano e da Rita Pogliaghi. I tre si sono rivolti direttamente all’assessore Crisafulli e le hanno chiesto di produrre tutte le trascrizioni dei messaggi inviati al comandante della Polizia locale e di provare a giustificare le sue “interferenze con deleghe che esulano dal suo mandato assessorile”.

Il secondo documento è quello redatto da Fratelli d’Italia sottoscritto da Antonio Saccinto e Luigi Rapetti. I due hanno chiesto di creare una commissione ad hoc con cui fare piena luce sull’accaduto. Intanto hanno invitato Angela Crisafulli ad autosospendersi dalla carica sino a quando i fatti non saranno accertati e le “ombre fugate”.

“Se Ventura fosse un sindaco serio – ha sottolineato Filippo Errante – convocherebbe una giunta e inviterebbe la Crisafulli a presentare le dimissioni o le ritirerebbe la delega, così come ho fatto io quando qualcuno dei miei assessori è uscito fuori dal seminato (Di Mino ndr)”.

Oltretutto – ha continuato l’ex sindaco – se fossero confermate le voci secondo le quali l’assessore avrebbe invitato il comandante, invece di fare multe ai politici, a darsi da fare per tenere sotto controllo gli extracomunitari, metterebbe in evidenza un atteggiamento razzista inopportuno in un rappresentante delle istituzioni e soprattutto in un rappresentante della sinistra che non smette mai di sventolare le bandiere dell’antirazzismo quando sono gli altri a sottolineare alcuni aspetti della nostra società”.

“Se la protagonista di questa commedia – ha concluso Errante – fosse un esponente del centrodestra sarebbe scoppiato il finimondo. Tutti i cerchiobottisti sarebbero scesi in piazza e avrebbero assediato il municipio. Invece, quando gli episodi riguardano una di loro rimangono rintanati e come le canne si piegano al vento in attesa che la tempesta passi. Dimenticano che questo è un proverbio utilizzato spesso dalla mafia quando è in difficoltà per le inchieste che la vedono coinvolta”.

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