Sono le 16, 7 mezzi dei vigili del fuoco si stanno dirigendo, in emergenza, al carcere minorile Beccaria di via Parri a Milano, al confine con il comune di Cesano Boscone. Un incendio è scoppiato al secondo piano. Non ci molte informazioni, in questo momento, se non che tutto l’apparato dei soccorsi è stato allertato. Il carcere Beccaria non è nuovo a questo tipo di incidenti. I detenuti, molto spesso ragazzi stranieri che si sono macchiati di rapine in strada o di lesioni personali, i “maranza”, che inscenano proteste, e bruciano materassi.
Non è difficile perdere il controllo di questi incendi provocati, e i ragazzi stessi rischiano di mettersi in serio pericolo a causa del fumo e delle fiamme che loro stessi hanno provocato. Come in questo caso. Il bilancio provvisorio dell’incendio, dovuto appunto ai materassi bruciati e di due ragazzi sotto osservazione dei medici e dei soccorritori del 118 per aver respirato il fumo. Intossicati anche due agenti della polizia penitenziaria e un medico che si trovava in carcere. Alle 16.40 i vigili del fuoco avevano già spento le fiamme e i mezzi di soccorso stanno rientrando.
Il carcere Beccaria non è nuovo a queste situazioni. Lo scorso anno, tra dicembre e aprile 2024,c’erano state diverse evasioni e una volta che i ragazzi erano stati ricatturati il loro interrogatorio ha permesso di scoprire che invece di essere rieducati e convinti a comportarsi civilmente, in realtà venivano ripetutamente picchiati duramente al punto da poter parlare di tortura. Nonostante lo spostamento degli agenti di custodia, le indagini, i processi e la grande risonanza mediatica dei fatti e mandati a processo per quei fatti, i problemi nel carcere non sono finiti.