Difficile commentare una partita tenuta in controllo per ’90 minuti. Ma quando psicologicamente si molla, accade quel che è successo ieri al Romano Banco, nel recupero della 15 giornata del girone T del campionato di Seconda categoria: si perde contro una squadra decisamente inferiore come la Freccia Azzurra di Gaggiano.
E che qualcosa nel Romano Banco non giri come dovrebbe, è una sensazione che nelle ultime settimane sta prendendo sempre più forma. I biancoverdi sono stati bravi a sbloccare subito il risultato con Simone Belfi che aveva da farsi perdonare le occasioni sprecate nel turno precedente. Poi però sono venuti a galla i difetti: i ragazzi di mister De Falco hanno fallito almeno tre clamorose occasioni per mettere in sicurezza il risultato.
Così si è arrivati all’88 quando l’arbitro ha concesso un dubbio calcio di rigore agli azzurri gaggianesi. Sul discetto si è presentato Vittorio Lazzati. Il centrocampista non ha sbagliato e ha siglato il pareggio. Quando non gira, non gira. Dopo 6 minuti di recupero il Romano banco si è fatto uccellare come la più ingenua delle vergini di un ipotetico giardino segreto.
Una punizione gestita malissimo è costata la sconfitta. Invece di gestire la palla, Bevini l’ha tirata in bocca al portiere avversario, che senza ringraziare per il regalo ha innescato un contropiede fatale chiuso in rete dall’azzurro Giacomo Favron. Così il risultato finale è diventato Freccia Azzurra 2 Romano Banco 1.
Quando le partite non si vincono è sempre meglio non perderle. Un concetto antico che a volte i ragazzi di De falco dimenticano. Non capita tutti gli anni che i buccinaschini lottino per vincere il campionato. Quest’anno sembrava la volta buona. La squadra ha mantenuto a lungo il primo posto. Poi, nelle ultime settimane, alterna prestazioni da censura a lampi di bel gioco.
Per vincere, società, giocatori, allenatore dovrebbero remare tutti nella stessa direzione. L’impressione è che in via Emilia questo non accade. Peccato. Un esempio è il Real Trezzano. Ieri, ad assistere alla gara con la Freccia Azzurra c’erano presidente, direttori generale e sportivo, e almeno una decina di giocatore gialloneri. Un esempio di unità di intenti.
In esempio che ha permesso ai trezzanesi di recuperare 13 punti al Romano Banco e di scavalcarlo in classifica, 11 all’Aprile 81, una quantità enorme all’Orione che per tutto il girone d’andata ha dettato la sua legge. Cosa serve ai biancoverdi per puntare l’obiettivo e raggiungerlo senza soffrire?
seguici sulla nostra pagina Facebook
