Se sono solo “rumors” sfioriranno. Oppure esploderanno nei prossimi giorni. Con un boato che potrebbe lasciare segni evidenti sulla pelle del centrosinistra che governa Corsico. Di che cosa si tratta? Da più parti, negli ambienti politici locali, si sottolinea che la luna di miele, iniziata qualche giorno dopo le elezioni dell’ottobre 2020, tra il sindaco Stefano Ventura e Gianluca Vitali, factotum del M5stelle sia ormai al capolinea. Senza un contratto prematrimoniale scritto (apparentamento pre ballottaggio), i termini del divorzio appaiono confusi e poco chiari.
Chi lascia, chi è cosa? Il binomio ha vissuto, come in tutti i matrimoni riparatori in cui non è chiaro chi per primo abbia perso la verginità, ha vissuto di poche certezze e molte contraddizioni. Tra le certezze, l’attivismo di Vitali in tema di commissione antimafia; tra le contraddizioni le posizioni ultra ambientaliste dello stesso esponente grillino, pre-ingresso in giunta, sulla questione Burgo e dintorni. Contraddizioni che sarebbero esplose durante l’ultimo consiglio comunale corsichese, quello che ha dato il via alla variante del piano di gestione del territorio e alla “riqualificazione” del quartiere. Riqualificazione che significa una nuova colata di cemento.
Orbene, Vitali pur essendo fisicamente presente all’interno del palazzo comunale, non ha partecipato alla seduta. Da sempre contrario allo sviluppo del quartiere, è stato notato da molti testimoni “agitato e contrariato” nei corridoi del palazzo nei momenti precedenti l’inizio del consiglio. Colto da quello che qualcuno ha definito “un malore diplomatico” ha mollato i suoi alleati e se ne è andato a casa. Un’assenza, la sua non vista di buon occhio da Ventura, dal resto della maggioranza e da una parte del Movimento (assessore Salcuni in testa) che, come a livello nazionale, vive la frizione/strappo Grillo-Conte. Corollario di questa fuga sarebbe stata una furibonda litigata scoppiata tra gli esponenti politici dei due partiti.
Una frattura che potrebbe avere conseguenze impensabili sino a pochi mesi fa. Gli scenari ipotizzabili, se la frattura non dovesse ricomporsi, sono diversi. Il primo: Vitali lascia i 5 stelle ed entra nel gruppo misto. In questo caso, il Movimento – sindaco permettendo – perso il suo uomo di punta potrebbe restare una forza di maggioranza stringendo un’alleanza di ferro in vista delle prossime elezioni.
La seconda ipotesi, invece, è più complicata. Vitali non esce dal Movimento e resta in consiglio passando tra le forze di opposizione. In questo caso, per il primo cittadino la scelta sarebbe obbligata: escludere il Movimento 5 stelle dalla giunta e dalla maggioranza, acquisendo a sé le deleghe dell’assessore Salcuni o nominando un altro assessore tra le forze al governo della città.
Infine, il più improbabile, ma… in politica mai dire mai, Vitali da le dimissioni dal consiglio, subentra il candidato avente diritto che, se in linea con l’assessore Salcuni potrebbe garantire il proseguimento della consiliatura così com’è. Altrimenti, potrebbe registrarsi anche un cambio nell’esecutivo. Il prossimo consiglio comunale dovrebbe dissolvere molti dei dubbi che gravano in via Roma e dintorni.
