
Il caso è arcinoto. Non per questo va considerato chiuso. Al di là di una indagine della magistratura da più parti annunciata ma che non ha ancora prodotto un solo provvedimento concreto, la “querelle” sullo scambio di messaggi tra l’assessore Angela Crisafulli e l’ex comandate della Polizia locale di Corsico, Mario Coppola, dopo che un funzionario aveva elevato una multa nei confronti dell’assessore per aver lasciato l’auto in divieto di sosta, si arricchisce di un nuovo capitolo.
Ieri è stata depositata una mozione con la quale l’intero centrodestra chiede di istituire una commissione d’inchiesta comunale che faccia luce sul significato “politico- amministrativo” dello scambio di messaggi intercorsi tra l’assessore e Coppola. Messaggi con i quali Angela Crisafulli si lamentava del “trattamento” ricevuto.
Nella richiesta, i rappresentanti del centrodestra sottolineano come l’assessore Crisafulli non abbia “mai smentito sin qui il testo attribuitole da parte dell’ex Comandante della Polizia Municipale, rivendicando solo una diversa contestualizzazione rispetto a cui, francamente, si fatica a comprendere quali possano essere i contesti nei quali le sue parole possano risultare accettabili”.
L’indice è puntato “sulle parole attribuite all’Assessora Crisafulli che rivendicano “una non meglio precisata flessibilità degli agenti di Polizia locale ove si trovino di fronte all’ obbligo di multare auto di proprietà degli assessori comunali mentre essi esercitano le proprie funzioni politico – amministrative. Lo stesso assessore riporta “una lamentela raccolta da alcuni cittadini secondo la quale degli “extracomunitari” posteggiano in un punto della Città in modo selvaggio “ …verso i quali servirebbe il pugno duro … poi vengono a fare la multa a me mentre sto facendo il mio lavoro”
Secondo la richiesta di istituire la commissione d’inchiesta non si può “sollevare un’accusa grave non nei confronti di un atteggiamento della Polizia Municipale corsichese in generale che sarebbe apparsa in ogni caso inopportuna e fuori luogo, senza che probabilmente il medesimo assessore si sia resa conto dell’effetto delle sue parole”.
Avrebbe sollevato un’accusa precisa nei confronti di quel/la singolo/a agente che comminò la multa alla sua auto senza multare molte altre auto nella medesima situazione. Si tratta, secondo i firmatari della mozione, di parole che rivelano “fatti di un elevato livello di gravità” e per questo motivo si chiede “l’urgente insediamento di una commissione di inchiesta comunale per l’accertamento della verità” come per esempio l’insistenza dell’assessore Crisafulli “ad accusare la presunta discriminazione da essa subita da un operatore della Polizia municipale che avrebbe multato solo il suo veicolo e non altri nella medesima situazione”.