martedì, Aprile 22, 2025
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Chiesto un Consiglio comunale straordinario: dopo la sentenza del Consiglio di Stato il comando della polizia locale è illegittimo

Si vuole discutere della nomina di Filomena Romagnuolo a capo della polizia municipale: al momento della nomina non aveva i requisiti professionali per svolgere quel ruolo

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Ci risiamo, si torna a discutere di Polizia locale di Corsico e della nomina del suo comandante, Filomeno Romagnuolo, decisa dalla giunta comunale guidata dal sindaco Stefano Ventura lo scorso luglio. Su quella decisione c’è una bocciatura indiretta, ma comunque una bocciatura. Che arriva dal Consiglio di Stato. Per questo motivo, i membri dei partiti di minoranza presenti nell’assemblea comunale hanno protocollato, sabato 15 giugno, la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale straordinario. All’ordine del giorno: “Richiesta di revoca dell’incarico in quanto illegittimo”.

La sentenza

Gli elementi di illegittimità sono contenuti per l’appunto, in una sentenza pubblicata lo scorso 29 febbraio. Si tratta di un provvedimento con il quale i massimi giudici amministrativi del Paese hanno ribadito con forza che “ La funzione di comandante dei vigili urbani può essere assunta soltanto da personale nei «ruoli» della stessa polizia locale. La ratio di tale scelta risiede nel fatto che il personale della Polizia municipale viene reclutato con criteri e profili professionali e formativi tali da poter svolgere funzioni di polizia giudiziaria, di sicurezza pubblica e stradale (mansioni di una certa delicatezza che non sono abilitati a svolgere funzionari e dirigenti di altri settori “ordinari” dell’ente).

Il decreto Ventura

Cosa è invece accaduto a Corsico? La scelta di Filomena Romagnuolo era stata decisa dopo la fuga da Corsico dell’ex comandante Coppola che aveva denunciato interferenze dell’assessore Crisafulli nel lavoro dei suoi uomini (il caso dei vocali che protestavano per una multa per divieto di sosta comminata alla politica). In città, poco prima del fallimento anche del progetto di comando unificato con la vigilanza urbana di Buccinasco, mancava un «capo» in grado di garantire il normale svolgimento del lavoro all’interno della Polizia locale. Ventura tramite decreto aveva assegnato alla Romagnuolo “le competenze e le funzioni compatibili con la Legge e con quanto definito dal Regolamento del Corpo di Polizia Locale, fino alla scadenza del mandato del Sindaco, salvo modifiche organizzative del servizio di Polizia Locale o della macrostruttura dell’Ente”.

Divieto di inversione

Il Consiglio di Stato, invece, nella sentenza del 29 febbraio ha confermato che “in caso di assenza o impedimento del comandante possono sopperire solo il vice comandante oppure, in assenza anche di quest’ultimo, il personale comunque del Corpo o Servizio di polizia locale”. Non solo. Ha anche sottolineato come “i dirigenti della polizia municipale e dell’avvocatura comunale possono eccezionalmente assumere la direzione di uffici ordinari dell’ente ma non il contrario (ossia dirigenti esterni alla polizia locale non possono diventare comandanti della stessa). Il motivo? Lo spiegano gli stessi giudici amministrativi: “Alla base di tale “divieto di inversione” risiede pur sempre nella constatazione che i medesimi – al netto di ogni caso particolare – non sono stati formati e reclutati per assumere e svolgere determinate specifiche funzioni di polizia giudiziaria, di sicurezza pubblica e stradale”.

Iscrizione ai corsi

La decisione, adottata da Ventura con il decreto emesso lo scorso 3 luglio, era arrivata dopo il mancato rinnovo del contratto sottoscritto sei mesi prima con Gianluca Sivieri, comandante della Polizia locale di Buccinasco che, part time, disbrigava anche le incombenze corsichesi. Nel provvedimento del sindaco, la Romagnuoli, considerata una persona schiva ma ottima professionista, era stata invitata ad “attivarsi per l’iscrizione agli appositi percorsi di qualificazione regionale per i comandanti e i responsabili di servizio di polizia locale”.

Atti illegittimi?

Secondo le opposizioni, la sentenza del Consiglio di Stato dimostra l’illegittimità del ruolo attribuito alla Romagnuoli e dello stesso decreto del sindaco Ventura. Gli atti del comune potrebbero quindi essere stati applicati senza che avessero alcuna validità. Come andrà a finire? La sentenza è chiarissima. Sta adesso a chi ha preso quella decisione ritornare sui suoi passi oppure proseguire su quella strada. Di sicuro, se la nomina non sarà revocata, la vicenda non si chiuderà con il Consiglio comunale straordinario. Si prevede una pioggia di carta bollata.

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1 commento

  1. Fa scalpore conoscere questo fatto mai accaduti a Corsico . Un’assessora è un comandante della Polizia locale che si denunciano a vicenda. Sarebbe opportuno che i cittadini vengono informati dalla politica di questi gravissimi fatti se davvero sono accaduti.

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