Curve pericolose. Non quelle di strade o autostrade, ma di uno stadio: San Siro. All’alba di oggi, lunedì 30 settembre 2024, è scattato un maxi blitz coordinato dalla procura antimafia di Milano e condotta dalla squadra mobile guidata da Alfonso Iadevaia. In arresto sono finiti 19 ultras delle curve di Inter e Milan: 16 in carcere e 3 ai domiciliari. I reati ipotizzati sono, a vario titolo: associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso; estorsione; lesioni. Tra i rossoneri fermati i bodyguard di Fedez, Rosiello e Alex Cologno, già coinvolti nel raid contro il personal trainer Iovino, e i fratelli Lucci. Alla curva nerazzurra contestato il favoreggiamento della ‘ndrangheta.
L’omicidio Bellocco
La maxi operazione è scattata a meno di un mese dall’omicidio di Antonio Bellocco, figlio e nipote dei boss della ‘Ndrangheta, Giulio e Umberto Bellocco, capibastone della omonima famiglia di Rosarno. L’ordinanza firmata oggi è del giudice per le indagini preliminari di Milano, Domenico Santoro. Sono finiti in prigione gli esponenti di spicco della Curva Sud rossonera: i fratelli Lucci (Francesco e Luca), il loro fedelissimo Islam Hagag, che ha da poco patteggiato una condanna per un pestaggio fuori dallo Stadio Meazza, il 42enne Alessandro Sticco e il 41enne Christian Rosiello, coinvolto nel raid sotto casa del personal trainer dei vip Cristian Iovino, picchiato dopo una lite in una discoteca con Fedez, di cui lo stesso Rosiello è bodyguard.
Due omicidi
Carcere anche per i componenti più in vista della Curva Nord interista: il 39enne Marco Ferdico, suo padre Gianfranco, “Maurino” Mauro Nepi, il 39enne Matteo Norrito e il 54enne Renato Bosetti, detto “Renatone”. Sul fronte nerazzurro questa vicenda si aggiunge ai già noti fatti di cronaca come l’omicidio di Vittorio Boiocchi di due anni fa e quello, appunto, di Antonio Bellocco dello scorso settembre. Secondo gli inquirenti, le curve di Inter e Milan non si limitavano solo a sostenere le due squadre ma erano protagoniste di affari malavitosi. Tra le due curve esisterebbe una sorta di accordo per dividersi i guadagni derivanti da queste attività illecite. La Questura di Milano ha spiegato: “Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras delle due principali squadre milanesi e i reati connessi al giro d’affari legato al contesto calcistico”.
Stadio “occupato”
Avrebbero, secondo gli inquirenti, “occupato lo stadio, con la violenza, acquisendo la capacità intimidatoria che ha permesso ai relativi accoliti di tenere condotte pervicaci sia al loro interno sia in danno delle attività economiche ivi operanti sia, ancora, nei confronti di soggetti estranei allo stadio”. Non solo “per tutti i soggetti indagati per i due reati associativi sarebbe evidente “la sussistenza di un gravissimo rischio di reiterazione di condotte delittuose dello stesso tipo di quelle per cui si procede e, in specie (ed in elevato grado), di criminalità organizzata e di gravi delitti commessi con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale”.
Dalla Costa Smeralda a Parigi
Tra gli altri, come già detto, risultano indagati Cristian Rosiello e Islam Hagag body guard del cantante Fedez che, in questa indagine non è in alcun modo indagato. Su Istagram sono visibili “storie” dei due durante un viaggio a Parigi con il rapper. Anche per loro è contestata l’associazione criminale. Ancora pochi giorni fa giravano in auto tutti assieme per Milano a bordo di un suv nero. Alla guida Luca Lucci, alias il Toro, arrestato oggi per associazione a delinquere. A dimostrazione casomai ce ne fosse ancora bisogno, degli stretti rapporti non solo di amicizia ma anche di affari, secondo la Procura, tra l’ex Ferragnez e membri del direttivo della Curva sud. Non solo Lucci, che avrebbe favorito la vendita di prodotti forniti da Fedez all’interno di San Siro, ma anche Cristian Rosiello e Islam Hagag, anche loro in carcere da oggi, con cui il rapper ha condiviso vacanze in Costa Smeralda.