sabato - 20 Aprile 2024
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Assago, il team Galbiati regala due ruote di libertà a tre ciclisti ucraini

In questi giorni stanno cercando di modificare le regole per permettere a questi ragazzi di correre per un team italiano possibilmente fino a fine guerra

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Il teamGalbiati si è arricchito di tre nuovi elementi: Yevhenii, Roman e Maksym, tutti provenienti dalle zone più calde della guerra in Ucraina

La felicità corre su due ruote. Come la libertà. Quella che stanno gustando alcuni ragazzi ucraini “adottati” da Assago, anzi dal gruppo ciclistico di Assago che fa capo all’ex campionessa Rossella Galbiati. Rossella inizia a correre agonisticamente nel 1977, a diciannove anni. A vent’anni, nel 1978, diventa campionessa italiana su strada in linea, partecipando nello stesso anno con la nazionale ai Mondiali di Brauweiler, piazzandosi settima. Un bel biglietto da visita per sé e per il team che dirige.

Un team che si è arricchito di tre nuovi elementi: Yevhenii, Roman e Maksym, tutti provenienti dalle zone più calde della guerra in Ucraina. La storia è nota. Il 10 marzo dal comune di Assago era partita “Save Young Friends”, una missione di salvataggio di 12 persone (di cui 8 minorenni e 4 donne) al confine con l’Ucraina, organizzata dal Team Galbiati Sport in collaborazione con l’Academy Cycling Ucraina. Un viaggio di 3300 km realizzato da Marco La Rosa (Assessore allo Sport e alla Sicurezza del comune) e dai vigili di Assago Luca Cappellini, Stefano Riboldi e Vincenzo Adorno.

Delle 12 persone portate in Italia, 8 sono state accolte nel comune di Assago e le altre 4 a Lecco. Ci hanno messo una settimana per arrivare al confine con la Polonia, dove sono stati prelevati e portati in Italia. Il Team Galbiati si è occupato dell’accoglienza ad Assago di 4 ragazzi, una mamma e una nonna presso delle famiglie di volontari (2 hanno deciso di andare altrove). Altri tre ragazzi con una nonna sono andati a Lecco e corrono per la squadra Giovani Giussanesi.

Come è nata questa spedizione? Rossella Galbiati racconta: “I primi di marzo ho ricevuto una richiesta da Yuri Chebichyn (un meccanico di Intermarchè, una squadra ciclistica professionistica). Mi ha telefonato dicendomi di salvare i suoi ragazzi e di permettergli di fare attività”.

Così, il Team Galbiati ha accolto i ragazzi integrandoli nel proprio team e – in collaborazione con Cicli Esposito – gli hanno fornito biciclette e divise per permettergli di allenarsi. “Non si tratta solo di sport” afferma la Galbiati. “Quei ragazzi quando si allenano sono felici. Si chiama umanità”. E aggiunge: “grazie anche alle famiglie di volontari, l’obiettivo in futuro è di rendere Save Young Friends un progetto più ampio, di accoglienza e gemellaggio”.

Quando potranno iniziare a partecipare alle gare i ragazzi? “Spero il prima possibile” afferma la Galbiati. “Secondo le regole attuali della Federazione, i team stranieri possono correre per 1 mese (quindi 4 gare) in un altro Paese, e poi devono rientrare nel loro Stato. Quindi in questi giorni stanno cercando di modificare le regole per permettere a questi ragazzi di correre per un team italiano per un periodo più lungo, possibilmente fino a fine guerra”. L’idea sarebbe di iniziare entro fine aprile e di proseguire fino ad ottobre. E poi? Si vedrà: ci si augura che possano tornare a casa.

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