giovedì, Ottobre 30, 2025
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Arrestato a Rozzano uno dei ricercati della più grande retata antidroga della polizia di Varese

Secondo la polizia era responsabile dell’approvvigionamento di una zona di spaccio in cui è in corso una vera e propria guerra per il controllo del territorio

drogaokÈ bastato un controllo e un rapido consulto coi colleghi di Varese per capire che il pesce finito nella rete degli agenti non era un semplice pusher ma un personaggio di primo piano di una grossa organizzazione di spacciatori. Un trafficante addetto alla rete di approvvigionamento che arrivava da Milano fino ai boschi intorno a Varese e nelle valli che la circondano.

In manette un 22enne, cittadino marocchino irregolare in Italia, senza fissa dimora e con precedenti: è stato bloccato l’altro pomeriggio dalla polizia con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.L’operazione è stata condotta dagli agenti della squadra investigativa impegnati nel contrasto allo spaccio.

Nel pomeriggio di martedì, verso le 14, i poliziotti si trovavano in piazza Fontana nel cuore del quartiere Quinto Stampi, a Rozzano. Hanno individuato il 22enne a bordo di una Golf, poi risultata di una società di noleggio, che armeggiava all’interno dell’abitacolo.

Gli investigatori lo hanno fermato per un controllo. A ragione, perché nel vano accanto al sedile del passeggero, hanno scoperto un bilancino di precisione. Non solo. Nel borsello che l’uomo aveva con se, sono stati ritrovati 57 grammi di cocaina e 5mila euro in contanti, una cifra probabilmente frutto della sua attività di pusher.

Una volta che sono scattate le manette, sul display del suo telefono, sono apparse delle immagini che hanno permesso agli agenti di capire dove fosse ubicata l’abitazione del ragazzo. Agenti e arrestato si sono precipitati nell’appartamento.

Durante la perquisizione, sono stati sequestrati altri 15 chili di hashish, confezionati in panetti ben allineati sul tavolo in cucina, quasi 500 grammi di cocaina (nascosti in un cassetto) e altri 27mila euro in contanti. I guai non arrivano mai da soli. Una volta identificato, si è scoperto che sul capo del giovane pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Varese nel maggio, nell’ambito della più grande inchiesta sullo spaccio di “coca”, hashish ed eroina nei boschi del Varesotto. In quella occasione erano finite in manette 17 persone. Lui se l’era cavata. Sino a martedì pomeriggio.

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