Le dichiarazioni della presidentessa dei tecnici radiologi: “Anche noi ci stiamo ammalando e non c’è nessuno che possa sostituirci”
La situazione è al collasso. “Il problema adesso è che ci stiamo ammalando anche noi e senza rinforzi sarà sempre più difficile gestire un’emergenza di queste dimensioni”. A lanciare l’ennesimo allarme sul fronte Covid è Carmela Galdieri, presidente dell’Ordine dei Tecnici di Radiologia in forze all’Humanitas di Rozzano.
Chi sono i tecnici di radiologia rappresentati dalla dottoressa Galdieri? Sono gli “occhi della pandemia”, quelli che i pazienti impauriti incontrano quando hanno bisogno di una radiografia o di una tac, spesso per confermare una diagnosi Covid, e che poi rendono visibili, attraverso le immagini, i segni del virus che a volte non risulta dai tamponi.
Sono in prima linea nella lotta al virus e per questo ad alto rischio burnout. Ma non solo. Da loro dipendono anche i malati oncologici cui somministrano le cure, spesso salvavita, e le persone fragili che assistono con i servizi di radiologia domiciliare.
La situazione oggi è drammatica, come racconta appunto Carmela Galdieri: “I Pronto Soccorso in Lombardia, anche quelli dedicati, sono vicini al collasso, così come gli ospedali, dove molte degenze sono state trasformate in degenze Covid. Noi ce la mettiamo tutta, ma è difficile. Il problema adesso è che ci stiamo ammalando anche noi e senza rinforzi sarà sempre più difficile gestire un’emergenza di questo tipo”.
“Il fatto che molti positivi siano asintomatici, – conferma Carmela Galdieri – complica la gestione dei pazienti. “Il problema oggi è che la maggior parte dei pazienti è asintomatica e scopriamo che sono positivi solo eseguendo Tac e lastre a scopo precauzionale e per proteggere i medici. E questo complica molto la gestione, la scorsa primavera non era così”.
Negli ospedali poi non c’è solo il Covid da gestire e ai pazienti, soprattutto in momenti così difficili, bisogna far sentire la propria vicinanza. I malati ci sono, non ci sono solo i pazienti Covid, quindi bisogna andare avanti con tutto il sistema sanitario. Io nello specifico lavoro in un reparto di radioterapia e i malati oncologici continuano ad esserci.
“Come si dice, – conclude la dottoressa – il tumore non va in vacanza. Quando possiamo rimandiamo gli interventi e spostiamo i trattamenti, ma nei casi di cure salvavita non è possibile. Il servizio deve andare avanti e dobbiamo far sentire la nostra vicinanza ai pazienti: anche un piccolo gesto come sorridere attraverso la mascherina, che non è facile, può essere utile e a volte necessario”.