
Ormai non è più una questione di sicurezza. L’inserimento di una parte di Rozzano nelle cosiddette zone rosse è diventato un elemento dello scontro politico che si sta consumando in questa campagna elettorale che viene combattuta senza esclusione di colpi. Avantieri pocketnews.it aveva pubblicato in anteprima la notizia della decisione del comitato per la sicurezza riunito nella Prefettura di Milano, ieri il candidato sindaco del centrosinistra aveva stigmatizzato la scelta. Oggi è scesa in campo la Lega rappresentata dalla presidente del Consiglio comunale Cristina Perazzolo.
I rappresentanti locali del partito di Salvini hanno infatti inviato alla redazione un comunicato dal titolo: “Zona Rossa a Rozzano: quando la comunicazione manipola la realtà per creare polemiche inutili”. Dopo un preambolo in cui si sottolinea: “In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, la comunicazione ha un ruolo fondamentale. Non è solo un mezzo per informare, ma sempre più spesso uno strumento utilizzato per indirizzare l’opinione pubblica in una precisa direzione. Ciò che sorprende, tuttavia, è la modalità con cui certe notizie vengono presentate al pubblico, con l’evidente intenzione di suscitare scandalo piuttosto che spiegare la realtà dei fatti”, la dichiarazione prende il volo.
Ed entra nello specifico: “Un esempio lampante è l’annuncio della dichiarazione di “Zona Rossa” per un quartiere di Rozzano da parte della Prefettura. Un titolo che grida all’allarme e che, non a caso, viene subito sfruttato dalla sinistra per alimentare polemiche sterili. Eppure, sarebbe bastato presentare la notizia per quello che è: “Nuovo strumento alle forze dell’ordine di Rozzano”. Sarebbe stato più corretto, più onesto. Ma probabilmente meno utile a chi vuole cavalcare l’onda della critica a prescindere. Vale la pena chiarire che questa misura, già applicata a Milano, non è altro che l’esito concreto di una serie di incontri avviati dal sindaco Ferretti con la Prefettura, proprio per trovare nuove soluzioni a supporto della sicurezza cittadina. Quegli stessi incontri in cui sono state avanzate proposte concrete e trovate soluzioni pratiche per affrontare situazioni delicate con gli strumenti adeguati.
Poi attacca: “Ed è curioso che chi ieri invocava a gran voce la presenza di un commissariato di polizia o di una nuova caserma dei carabinieri, oggi si indigni perché vengono messi in campo strumenti concreti per garantire maggiore sicurezza ai cittadini. Dovrebbe far riflettere il fatto che ciò che si sta cercando di attuare è proprio quello che gli stessi critici chiedevano: un intervento efficace per garantire la tranquillità dei cittadini rozzanesi. È chiaro che la campagna elettorale sta prendendo una piega pericolosa, dove ogni occasione è buona per lanciare accuse e creare disinformazione”.
La sensazione è che non si trovi mai un argomento che sia condiviso. Sensazione che emerge dai molti commenti che corredano gli articoli di pocketnews.it. Da un lato si richiede più sicurezza, dall’altro si ha paura che vengano lese le libertà individuali. Nel mezzo ci sono i rozzanesi che nei prossimi mesi saranno chiamati all’appuntamento elettorale e cominciano a non capire a quale santo votarsi. Anzi, quale santo votare, consapevoli che chiunque venga eletto, non potrà fare alcun miracolo.