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Tutti i disastri Brenntag nel mondo…

La Brenntag, classificata a rischio d’incidente rilevante e omologata dal Ministero dell’Ambiente come “deposito di materiali tossici”, svolge la propria attività in Trezzano a ridosso di abitazioni civili, attività commerciali e industriali, scuole e asili. Ha rilevato le attività della Iempsa, protagonista, negli anni Settanta di un incidente che provocò l’inquinamento del Cavo Moggio e di tutta l’area attraversata dalla roggia nella sua corsa verso l’attuale Parco Sud

Prima Iempsa, poi Branntag, la sostanza non cambia. L’incidente avvenuto quarant’anni fa all’interno dell’area compresa tra via Boccaccio e la linea ferroviaria Milano-Mortara ha fatto epoca.  In quella occasione un versamento “accidentale”, secondo la versione dell’epoca, di Pcb (policlorobifenile), la cui produzione, a causa della sua pericolosità, è stata messa al bando in numerose nazioni, costrinse l’allora proprietà a una bonifica che si sarebbe conclusa nel 1990 (anche se sono ancora molti a dubitare che sia effettivamente avvenuta).

I danni del Pcb

Si trattava di materiale altamente tossico e cancerogeno, i cui effetti più comunemente osservati sulla salute umana sono la cloracne e le eruzioni cutanee. Studi su lavoratori esposti a Pcb hanno poi mostrato alterazioni nell’analisi di sangue e urine correlabili a danni a carico del fegato. La Brenntag, che nel corso degli ultimi dieci anni dal suo insediamento a Trezzano non è mai stata fatta oggetto dall’Autorità Locale di una simulazione d’incidente, da parte sua ha procurato, in Europa e nel mondo, danni incalcolabili alle sue maestranze, all’ambiente e alla popolazione. Ecco l’elenco degli incidenti più gravi.

1 – Dicembre 2004: Una “reazione sconosciuta’ provoca una nube di vapore tossico nello stabilimento Brenntag di Fulton, nello stato della Georgia, in Usa. Le autorità procedono all’evacuazione di 1.300 persone, alla chiusura di 6 scuole e numerose attività commerciali.

2 – Settembre 2006: Un incendio di vastissime dimensioni distrugge lo stabilimento Brenntag di Caldas de Reis, nella regione spagnola della Galizia. Centinaia di ettolitri di prodotti tossici finiscono nel fiume Umia. Brenntag è denunciata dalle Associazioni Ambientaliste per crimine ecologico.

3 – Dicembre 2006: Nella cittadina portuale di Puerto Moin (Costa Rica) esplode lo stabilimento “Quimicos Holanda”, azienda consociata Brenntag. Tre operai restano gravemente ustionati. Uno di questi morirà in ospedale. Le autorità procedono all’evacuazione della popolazione e alla chiusura del porto al traffico marittimo.

4 – Ottobre 2007: Per un’errata miscelazione di prodotti tossici all’interno di uno stabilimento Brenntag di Francoforte (Germania), 50 persone restano intossicate, alcune delle quali in modo grave. La polizia chiude le strade attorno alla zona industriale Fechenheimer e blocca temporaneamente il traffico fluviale. I residenti sono invitati ad adottare le misure di emergenza di cui sono stati precedentemente informati. Nessuna procedura di questo genere è mai stata adottata dalle Amministrazioni Comunali di Trezzano sul Naviglio.

5 – Maggio 2009: Una fuoriuscita di ipoclorito di sodio dallo stabilimento Brenntag di Seine Mariffine (Francia) provoca un disastro ambientale. Il Prefetto emana un decreto di divieto di pesca e di consumo di pesce lungo la Senna e i suoi affluenti. I Sindaci dei paesi limitrofi adottano analoghe disposizioni.

6 – Ottobre 2010: Harburg (Germania). Durante il trasferimento di acido solforico da una petroliera, cede un tubo di scarico nello stabilimento Brenntag. Un operaio è ricoverato per ustioni all’Ospedale di Emergency Boberg. Per bonificare la zona dalle centinaia di litri di acido solforico disperso, vengono impiegati 82 Vigili del Fuoco. L’acido viene ricoperto con uno speciale spray, raffreddato, diluito e “immagazzinato” in speciali serbatoi.

7 – Novembre 2010: Nello stabilimento Brenntag di Duisburg (Germania) si verifica una fuoriuscita di acido ossalico da un container. Due operai restano intossicati. La polizia dichiara che l’acido in questione non rappresenta una minaccia severa per l’ambiente e la popolazione. Sull’accaduto viene comunque aperta un’inchiesta.

8 – Febbraio 2011: Un violento incendio scoppia nello stabilimento Brenntag di Chassieu (Francia). L’intervento di un centinaio di Vigili del Fuoco va avanti ininterrottamente per 22 ore. Sei serbatoi dello stabilimento sono distrutti cinque danneggiati. Il Direttore di Brenntag “presuppone” che l’incendio potrebbe essere stato prodotto da “cause accidentali”. Per far fronte al disastro, le Autorità Locali “hanno attivato uno specifico piano di risposta”.

incidente brenntag 2

9 – Gennaio 2012: Trezzano sul Naviglio. Nonostante tutte le precauzioni, un arco elettrico formatosi tra il filo spinato, posizionato lungo tutta la recinzione, e una delle due cabine elettriche della ferrovia provoca una scarica che fonde il metallo e scatena l’incendio di bidoni stoccati a ridosso della ferrovia Milano – Mortara. Il fumo si alza nero e minaccioso. Ha un odore acre che irrita la gola. Si combatte per una mattinata per domare l’incendio e per scoprirne le cause. La proprietà si affretta a dichiarare che i bidoni erano vuoti e che “non si è corso alcun pericolo”. Ma se fossero stati pieni di sostanze chimiche, cosa sarebbe successo?
 

1 commento

  1. La Brenntag deve sparire da Trezzano sul Naviglio prima che succede un disastro ambientale con l’avvelenamento e morte della popolazione. I politici passati e presenti sono latitanti e le proteste dei Comitati non sono mai stati presi in considerazione. Cittadini, uniamoci e facciamo valere i nostri diritti.

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