
E’ chiamata la ‘particella di Dio’ perché grazie ad essa ogni cosa ha una massa e la materia esiste così come la conosciamo. I fisici preferiscono chiamarlo bosone di Higgs, dal nome di Peter Higgs, fisico britannico e Premio Nobel per la fisica nel 2013, che già nel 1964 aveva teorizzato la sua esistenza. Esistenza poi confermata dal Cern di Ginevra il 4 luglio del 2012. A più di un decennio dalla scoperta, Trezzano organizza la mostra “Il Bosone di Higgs tra arte, scienza e trascendenza” di Giuseppe Portella e Valerio Grassi, a cura di Fortunato D’Amico e Chiara Crosti. L’inaugurazione è prevista per sabato 7 ottobre alle 18 nella Sala Punto Expo in via Vittorio Veneto 30.
Il mix tra visione scientifica e artistica
La mostra è un mix tra visione scientifica e artistica. I protagonist sono Giuseppe Portella, artista da sempre interessato alle relazioni tra arte e scienza, e Valerio Grassi, scienziato trezzanese in forza al Cern negli anni della scoperta del Bosone di Higgs e per questo insignito del riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Effetti collaterali
Collaterali alla mostra saranno alcuni incontri aperti. Si comincia lunedì 9 ottobre alle 18 con “L’avventura della fisica” con il professore Marco Potenza, Valerio Grassi e Fortunato D’Amico; poi venerdì 13 ottobre alle 18 “La fisica dell’infinitamente piccolo” con il professore Umberto De Sanctis e Valerio Grassi; infine domenica 15 ottobre alle 17 “Le frontiere dell’intelligenza artificiale” con Umberto Gelati e Valerio Grassi.
Menti trezzanesi
“Siamo molto onorati di ospitare a Trezzano questa mostra – hanno dichiarato in coro il sindaco Fabio Bottero e l’assessore alla Cultura Beatrice Ventacoli – pensata, allestita e arricchita da menti trezzanesi che hanno vissuto in prima persona l’incredibile scoperta del Bosone di Higgs e che ringraziamo per aver voluto condividere la propria avventura con la nostra comunità”.