Un ordine del giorno presentato dal Pd Maurizio Coppo sull’”aggressione fascista” avvenuta davanti al liceo Michelangelo di Firenze ha letteralmente spaccato i gruppi di maggioranza e opposizione durante il Consiglio comunale tenutosi ieri sera a Trezzano sul Naviglio. A favore si sono pronunciati i consiglieri del Pd e Zina Villa del m5stelle, contro la Lega, Fratelli d’Italia e Padovani.
Contrari e astenuti
Al momento del voto è arrivata l’astensione dei membri del gruppo indipendente composto da Giorgio Ghilardi e Cristina Cavagna. Grande sconcerto ha invece provocato l’astensione di Federico Vernaglione e Giuseppe Stringaro, della lista “Trezzano con Fabio”, stretti alleati del Pd. Sconcerto poi rimarcato in un post pubblicato su Facebook dallo stesso Coppo che ha ringraziato Zina Villa “per avere votato il mio ordine del giorno sui fatti squadristi accaduti nelle ultime settimane”, poi ha puntato l’indice verso i suoi colleghi: “senza di lei non sarebbe passato grazie alle astensioni nella “nostra” maggioranza!”
No alla violenza
Lo strano è che nella dichiarazione di voto, il capogruppo Di Giorgio aveva confermato il voto a favore del gruppo, poi invece Vernaglione e Stringaro si sono astenuti. Perché? Mistero. “Ho votato a favore del documento – ha sottolineato invece Zina Villa – perché ritengo che episodi di violenza come quelli accaduti a Firenze fuori dal liceo Michelangelo debbano essere respinti e condannati e non per fare da stampella alla maggioranza. Ritengo che fatti come qielli oggetto della mozione non debbano essere tollerati da chicchessia”.
Sì all’impegno
“Nella stessa seduta del Consiglio Comunale di ieri sera – ha poi concluso l’esponente del m5stelle – si è votato anche l’elogio a ragazzi che hanno dato un esempio positivo di solidarietà, che pur appartenendo ad altri Comuni Italiani, durante le loro vacanze estive, si sono impegnati qui a Trezzano, nei lavori di recupero di un bene confiscato alla mafia.
Ritengo che proprio il comportamento positivo di questi ragazzi ci debba far riflettere, non ci possono essere astensioni di pensiero alla violenza”.