martedì, Ottobre 28, 2025
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Trezzano, la parrocchia di San Lorenzo festeggia i suoi primi 60anni e “adotta” il crocifisso realizzato con soli chiodi

Il programma prevede per il 2 dicembre, anche l’inaugurazione del Presepe vivente realizzato e animato dai bambini delle scuole elementari

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Nella foto, il Crocifisso di soli chiodi della Parrocchia di San Lorenzo a Trezzano sul Naviglio

Sarà un anniversario diverso quello che la parrocchia di San Lorenzo si appresta a festeggiare: il 60° della sua costituzione. Tra una guerra e l’altra, tra un femminicidio e l’altro, due delle piaghe più devastanti che affliggono i nostri tempi, è difficile trovare spunti di comunione. Eppure, don Paolo ci prova. Con un programma che prevede per sabato 2 dicembre, l’inaugurazione del Presepe vivente realizzato e animato dai bambini delle scuole elementari (un evento nell’evento per Trezzano e dintorni), l’inaugurazione di 12 tele di Alex Caminiti che rappresentano i dodici apostoli e, soprattutto lo svelamento di un Crocifisso, posizionato all’ingresso della chiesa, realizzato con soli chiodi, donato da un artista ignoto.

Da papa Paolo VI….

I 60 anni, si diceva. La storia della chiesa è poco nota. Fu il cardinale Montini, prima di diventare papa Paolo IV, in occasione delle celebrazioni del Concilio Vaticano II, a dare il via a un programma per la realizzazione di 22 nuovi luoghi di culto, tra cui quello di San Lorenzo, a Trezzano. Il primo dicembre del 1963, fu quindi inaugurata ufficialmente la parrocchia. Prima di allora le messe erano celebrate in un garage di via Marconi.

… al Cardinale Martini

Il disegno è opera dell’architetto Franco Negri e vuole ricordare, nell’immaginario, una tenda “che accompagna il nomade nel suo cammino”. Aperta al culto nel maggio del ’64, la chiesa è stata consacrata nel novembre del 1983 dal cardinale Carlo Maria Martini. Attualmente è gestita dai padri rogazionisti, congregazione di cui il parroco, don Paolo Formenton, fa parte.

Lo sconosciuto

La storia del Crocifisso di soli chiodi è particolare. Per anni è rimasto seminascosto in un angolo buio tra oratorio e chiesa. Un principio di incendio, poi, ne aveva danneggiato la base. 2/3 anni fa al termine di una funzione, uno sconosciuto ne aveva parlato affermando che l’artista che lo aveva realizzato era suo nonno. Lo sconosciuto era scomparso prima che don Paolo potesse chiedergli chi fosse. Da lì è nata l’idea di valorizzare un’opera davvero particolare.

I dodici apostoli

Il Crocifisso sarà collocato all’ingresso della chiesa in una bacheca di vetro infrangibile. Con una speranza: che gli eredi dell’autore si facciano vivi e raccontino le sue vicende. La firma sulle tele dei dodici apostoli, invece, è più che nota. Alex Caminiti vive e lavora a Messina. Autodidatta, nel corso di questi anni ha organizzato molte mostre personali e partecipato a varie e prestigiose collettive in Italia, Brasile, Perù, Cile, Nuova Zelanda, Cina, Romania, Grecia, Germania, Usa e Serbia. “Un nomade in cammino” che ha trovato ospitalità nella chiesa di don Paolo, suo mentore quando quest’ultimo si trovava in Sicilia.

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