Le vacanze stanno finendo e le aziende si apprestano a riaprire, tra mille problemi, i battenti. Green pass e non solo, sono molte le questioni che devono risolvere per affrontare la nuova stagione produttiva. Alcuni aspetti riguardano la tassazione locale che dopo i tagli anti-covid è tornata ad essere una spada di damocle che pende sulla testa di molte imprese.
Nei giorni scorsi la Confcommercio ha pubblicato uno studio da cui emergono alcune criticità, soprattutto per quel che riguarda la Tari, troppo alta a Rozzano e non bene a Trezzano sul Naviglio che ha un livello tariffario della tassa rifiuti più alto in tutte le categorie: in particolare nelle imprese ad alta tassazione (21,8 contro il benchmark di 10,4) e nelle medie/grandi superfici (11,6 contro 5,3).
Criticità vengono evidenziate anche a Bresso per le attività ad alta tassazione (23,9 contro 15,6) e a Paullo (15,2 contro 7) e Pieve Emanuele (19,2 contro 7) dove è più del doppio ad Arconate, nel Magentino. L’analisi di Confcommercio rileva che per i grandi Comuni ogni incremento percentuale di raccolta differenziata comporta un risparmio medio nelle tariffe della tassa rifiuti di 0,56 euro al metro quadrato. Al contrario, nei piccoli Comuni, l’incremento nella quota di raccolta differenziata comporta un aumento del costo tariffario di 0,36 euro al mq. Cioè: più aumenta la quota di differenziata, più si paga!!!
Nei grandi Comuni Rozzano si trova al di sotto della percentuale di riferimento per la raccolta differenziata (51% contro 71%). Nei medi Comuni ”virtuoso” è Pogliano Milanese (83% contro una media del 74%). Assago ha invece la percentuale più bassa (54%), ma ha tariffe Tari comunque sotto il benchmark. Nei piccoli Comuni la percentuale più alta di raccolta differenziata è a Colturano (Melegnanese) con il 90% contro una media del 76%. La più bassa a Montanaso Lombardo (Lodi): 52%.
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