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Doveva essere il Consiglio comunale del ricordo e della commemorazione, una seduta che avrebbe dovuto riavvicinare uomini e ideologie schierati su fronti opposti. Un momento di riflessione su molti e importanti temi che hanno visto Rozzano al centro di cronache non certo edificanti: dall’omicidio di Manuel Mastrapasqua alle polemiche scatenate da Fedez, al caso mensa, alla maggiore sicurezza chiesta da più parti. Invece non è cambiato nulla, nonostante i ripetuti appelli lanciati sui social da gente comune e qualche addetto ai lavori. Alla prova del fuoco la politica è restata divisa.
Tutti contro tutti
Così dopo la commemorazione di Manuel, si è tornati al tutti contro tutti. Dall’ex assessore Anselmo che ha annunciato di aver querelato il sindaco Ferretti, alla questione mensa: l’abbandono del pasto gratuito per tutti sarebbe stato causato da un debito di Ama (si parla di circa 2 milioni) nei confronti di Arco, la società che la gestisce (in cinque anni sarebbero stati spesi più di 7,5 milioni di denaro pubblico). Ama avrebbe anche un ulteriore debito nei confronti di Area Sud, l’azienda per la raccolta rifiuti che è in concordato preventivo.
Un bilancio
Il sindaco Ferretti si è difeso sottolineando come durante la campagna elettorale non avrebbe mai fatto promesse sulla gratuita della mensa, ma il suo era solo un riferimento a quanto fatto nella sua prima sindacatura: un bilancio sulle molte cose buone fatte. Poi nel calderone sono entrati ancora l’Ama e la questione dell’ex amministratore Masini. E poi Barbera e Valli indicati da Anselmo come vittime di scelte fatte da Ferretti che avrebbe allontanato dalla maggioranza tutte le persone che erano contrarie alle sue scelte amministrative.
Condivisione mancata
Ma il nocciolo dell’intero consiglio comunale è rimasto quello della mancata riflessione sulle cause sociali dell’omicidio di Manuel, sulla richiesta di sicurezza, sulla condivisione tra tutte le forze politiche di soluzioni che possano affrontare e, si spera risolvere i problemi. Ed è su questi aspetti che l’ex candidato sindaco del centrosinistra Giuseppe Foglia, ha puntato l’indice pubblicando un post sui social. Cosa dice?
Il minuto di silenzio
“Era nelle cose che il massimo organo istituzionale cittadino si esprimesse su quanto accaduto a partire dal contributo del primo cittadino. Niente di tutto questo. Una doverosa e sacrosanta commemorazione della vittima da parte della vice sindaco seguita da un altrettanto doveroso e commosso minuto di silenzio. Punto. Avevamo preparato un contributo alla discussione, rivolto a tutti gli schieramenti politici, con un appello all’intero corpo sociale per consolidare l’unione tra le istituzioni e i cittadini. Avremmo chiuso l’intervento proponendo la costituzione di una Commissione consiliare, aperta al contributo di associazioni, direzioni didattiche, comunità religiose, forze dell’ordine. Dico “avremmo” perché dopo cinque minuti siamo stati stoppati dalla presidente del Consiglio che non ravvisava elementi previsti dal regolamento perché si potesse continuare la discussione”.
Rispetto delle regole
A Foglia ha risposto il giorno dopo Cristina Perazzolo, presidente del Consiglio comunale. “Se Foglia vuole fare delle proposte ha gli strumenti per poterlo fare. La sua comunicazione non poteva essere messa subito ai voti. È andato oltre il tempo a sua disposizione imposto dal regolamento comunale. Tutte le riflessioni sono ben accolte ma devono essere rispettose delle regole e degli altri consiglieri comunali: essere indisciplinati non aiuta certo il dialogo”. E sul fatto che la commemorazione di Manuel sia stata letta dal vicesindaco e non dal sindaco, ha ricordato che Ferretti ha preferito delegare perché starebbe preparando un documento ad hoc che prevederebbe soluzioni in merito alla sicurezza dei rozzanesi che sarà diffuso nei prossimi giorni. La replica di Foglia? “Di fronte a una tragedia non possiamo appellarci al regolamento”. Così lo scontro continua.
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