
Seduta agitata quella del Consiglio comunale di Buccinasco convocata per ieri sera, l’ultima della legislatura. Oggetto del contendere la riapertura della piscina comunale sbandierata come imminente, ma forse l’annuncio andrebbe approfondito. Ai più appare come l’ennesima operazione pre-elettorale messa in piedi dalla maggioranza che governa Buccinasco in previsione con l’appuntamento con le urne del 12 giugno.
La bagarre si è scatenata quando il candidato sindaco del centrodestra, Manuel Imberti, ha chiesto ai consiglieri di Pd e alleati vari quanti di loro hanno visto negli ultimi mesi le condizioni in cui versa l’impianto: nessuno. L’imbarazzo è stato superato con critiche di speculazione verso il rappresentante della Lega. Con un’accusa classica del repertorio: “Se la minoranza vota contro la modifica della convenzione, è contro la riapertura della piscina”.
Peccato che la minoranza, pur con tutti i distinguo di questo mondo, ha votato a favore sparigliando le carte sul tavolo. Così, il nuovo accordo tra il Comune di Buccinasco e la Buccinasco Piscine Scarl (Engie Italia) è stato votato all’unanimità. Sia chiaro a tutti: la modifica della convenzione è solo il primo passo che consentirà l’avvio dei lavori nella piscina Azzurra di via della Costituzione. Sui tempi è tutto ancora molto vago.
Dal comune si giura e spergiura che “entro la fine del mese di novembre, famiglie e sportivi potranno ricominciare a frequentare almeno una parte della struttura”. Ma in commissione gli stessi ingegneri Engie Italia hanno detto che prima di Natale dovrebbe essere impossibile. Non solo. Alcuni lavori a carico del Comune devono essere ancora appaltati e tra progettazione, redazione e pubblicazione del bando, individuazione dell’impresa, assegnazione, si corre il rischio che passino mesi.
Infatti, l’accordo approvato ieri ha certamente come oggetto in rinnovo della vecchia convenzione approvata nel 1998 (poi prolungata nel fino al 2038), convenzione che affidava esclusivamente al gestore gli interventi di manutenzione della struttura. Da ieri, di nuovo c’è che anche l’Amministrazione comunale potrà eseguire lavori strutturali necessari per la riapertura. Un passo avanti rispetto allo stallo degli scorsi mesi.
Cosa significa? Che il Comune si occuperà degli interventi di consolidamento strutturale delle fondazioni presenti nella parte vecchia della struttura. Il costo è di cira 400mila euro. La Engie, invece, dovrà occuparsi del rifacimento degli impianti, della parte architettonica e strutturale (605 mila euro) con l’innalzamento del livello della vasca nuoto esistente da 1,55 e 1,80 metri per consentire gare di pallanuoto (205 mila euro). Tra i lavori, previsto un nuovo blocco docce.
Anche gli interventi nella parte nuova della struttura saranno a carico di Engie. Si tratta di lavori per circa mezzo milione di euro per l’adeguamento impiantistico, strutturale e architettonico. Anche in questo caso, si è deciso di innalzare il fondo (da 1,15 a 1,45 metri) in corrispondenza delle due estremità vasca, con pendenza costante.
La convenzione prevede anche un timing operativo che definire ottimistico è il minimo che si possa fare. Entro il 15 giugno, Engie dovrà presentare la pianificazione definitiva ed esecutiva dei lavori. Dopo l’approvazione dei progetti da parte del Comune, i lavori dovrebbero iniziare “entro e non oltre 2 mesi” e finire entro novembre 2022. In estate dovrebbe partire anche il cantiere a carico del Comune nella parte vecchia, al termine del quale si aggiungerà il cantiere di Engie che dovrebbe rimanere aperto per altri cinque mesi.
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