Ancora un episodio inquietante, ancora una volta all’interno o nei pressi del Parco della Resistenza, che riaccende i riflettori sull’emergenza sicurezza a Corsico. Questa volta, a vivere un’esperienza dai contorni angoscianti sono state una madre e sua figlia 17enne – che chiameremo Francesca e Anna per tutelarne la privacy – vittime di un inseguimento notturno da parte di alcuni uomini dopo una semplice passeggiata col cane.
La sera di lunedì 7 luglio, come d’abitudine, le due donne avevano portato fuori il loro cane, passando nei pressi del parco, chiuso da oltre un anno per lavori di riqualificazione, ad eccezione dell’area cani rimasta accessibile. All’interno della zona interdetta, però, si sono accorte della presenza di fiamme alte, tali da far temere un incendio. Allarmate, hanno prontamente chiamato il 112, e poco dopo sono state ricontattate dai vigili del fuoco per fornire maggiori dettagli sulla situazione.

Su indicazione dei pompieri, Francesca e Anna si sono avvicinate con cautela e hanno visto chiaramente due uomini di origine straniera intenti a cucinare un piccolo animale – forse un coniglio o un leprotto, uno dei tanti che popolano l’area – su un fuoco acceso nel cuore del parco. Alla richiesta, fatta tramite telefono e riferita dai pompieri, di spegnere il fuoco per evitare rischi maggiori, i due si sono mostrati infastiditi, raccogliendo alla svelta le proprie cose – birre, teli e alcuni stracci – e, anziché uscire, si sono inoltrati nel parco.
Francesca e Anna, provate e intimorite, hanno deciso di non attendere l’arrivo dei carabinieri come suggerito, e di proseguire la passeggiata verso Buccinasco. Ma poco dopo, all’altezza di via Val d’Ossola, si sono accorte di essere seguite dagli stessi due uomini. È iniziata una fuga silenziosa e angosciante, fatta di deviazioni e telefonate d’emergenza per cercare di accelerare l’arrivo dei militari.
Una volta raggiunto il parcheggio della Coop, la situazione è precipitata: i due uomini erano ancora alle loro spalle, mentre altri due sconosciuti le attendevano davanti. Un accerchiamento inquietante, che si è dissolto solo con l’arrivo della pattuglia dei carabinieri, proveniente da Trezzano. Alla vista dei lampeggianti, i quattro si sono dileguati nel buio.
«Non siamo più tornate al parco, e forse non ci torneremo più – raccontano Francesca e Anna –. Dovremmo essere libere di portare il cane dove vogliamo, senza paura. I parchi devono essere luoghi aperti, vissuti, e non zone franche dove la malavita si sente libera di agire. Dopo dieci giorni, ci sentiamo ancora sotto shock. È una paura che non se ne va.»
Un episodio che, pur non sfociando in una vera aggressione, ha lasciato una ferita profonda. E soprattutto ripropone, con forza, la questione della sicurezza nei quartieri di Corsico. Il Parco della Resistenza, inaccessibile da oltre un anno per lavori mai conclusi, è diventato un luogo abbandonato a sé stesso, rifugio di emarginati e presunti abusivi.Il silenzio delle istituzioni su episodi come questo, segnalati a più riprese dai cittadini, genera frustrazione e senso di abbandono. L’appello dei residenti è chiaro: “Servono presidi, controlli e parchi restituiti alla città. Prima che la paura si trasformi in rassegnazione.”