
Si susseguono gli appelli e le richieste di aiuto dei genitori e degli studenti dell’istituto professionale gestito dalla Fondazione Ikaros di Largo Don Minzoni a Buccinasco (al centro di un’inchiesta della magistratura per la distrazione di 40 milioni di euro destinati alla formazione professionale e spariti non si sa dove). L’ultimo è arrivata in redazione nei giorni scorsi. Ecco cosa denuncia:
Siamo un gruppo di studenti, della Fondazione Ikaros – sede di Buccinasco, dove si tengono i corsi di informatica e gioielleria. Vi scriviamo perché la situazione della nostra scuola è diventata ormai insostenibile e pericolosa, nonostante ogni anno ci venga chiesto un “contributo volontario” di 1000 euro a studente, ufficialmente destinato alla sede e al materiale scolastico.
Questi soldi però non vengono utilizzati per la manutenzione né per migliorare le condizioni dell’istituto, che versa in uno stato di forte degrado. La struttura è malridotta: i bagni sono inagibili, molte porte sono rotte o mancanti, i rubinetti e gli scarichi non funzionano, le tubature perdono acqua e in passato hanno già provocato un allagamento al secondo piano, costringendo all’evacuazione. L’impianto elettrico è pericoloso, con cavi scoperti e fili volanti. I laboratori informatici sono quasi inutilizzabili: pochissimi computer funzionano e la rete wifi è praticamente assente. Anche l’allarme antincendio non sembra essere a norma, infatti il giorno dell’allagamento ha suonato per oltre un’ora senza motivo. Diversi docenti ed ex docenti non ricevono lo stipendio o lo percepiscono con forte ritardo.

Abbiamo avuto un incontro con la presidentessa della Fondazione, Luisa Carminati, che ha dichiarato di non essere a conoscenza di alcuni problemi, ma è evidente che sapeva tutto. Ha inoltre affermato che, se non paghiamo il contributo “volontario”, non abbiamo diritto al materiale didattico, e che se vogliamo svolgere attività come motoria o sportelli pomeridiani, dobbiamo pagare a parte.
Siamo stanchi di promesse e bugie. Chiediamo solo trasparenza, sicurezza e rispetto per noi studenti e per i docenti che lavorano in condizioni inaccettabili. Vi alleghiamo alcune foto che mostrano lo stato reale della sede, sperando che possiate aiutarci a far emergere questa situazione e a dare voce a chi, da dentro, non viene ascoltato. Restiamo disponibili per eventuali contatti o interviste e per eventuali altre fotografie e video.
Genitori e studenti
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