La sicurezza a bordo dei treni di Trenord e finita nel mirino del gruppo consiliare democratico al Pirellone. L’accusa è: nelle stazioni lombarde del servizio ferroviario regionale, durante gli ultimi cinque anni la sicurezza è in costante peggioramento. Sarebbero, secondo l’ex sindaco di Cesano Boscone Simone Negri, i numeri a rivelarlo. Nel 2024 sono drammatici: minacce (472), furti (432), aggressioni al personale o ad altri passeggeri (362). In soli dodici mesi. Crescono le rapine (101 contro 36, +180%), i furti (432 contro 206, +110%) e gli atti osceni (56 contro 27, +107%).
Lo dicono i dati ottenuti dalle segnalazioni raccolte dal “Focal point security” di Trenord, la struttura interna a cui il personale deve inoltrare fatti e circostanze di eventi delittuosi che avvengono nei convogli o sulle banchine. Si tratta di una struttura che raccoglie gli eventi e li classifica in funzione della gravità. I codici bianchi vanno dalla segnalazione di indigenti a bordo, la presenza di graffiti o altri danni ai convogli, all’evasione del titolo di viaggio o a intemperanze. Più gravi e pericolosi sono gli eventi gialli, come atti osceni, furti, minacce e molestie, e quelli rossi: sabotaggi, aggressioni e rapine.
Secondo Negri e il suo gruppo di lavoro, “i progetti per la sicurezza di Regione Lombardia per affrontare il tema sono ondivaghi e insufficienti, come è il caso del recente annuncio dell’introduzione delle bodycam per il personale viaggiante, o delle guardie giurate. Le bodycam erano già state annunciate nel 2018, ma il progetto non andò in porto. Anche le guardie giurate erano state già introdotte nel 2017, e anche quel progetto fu poi accantonato. Di recente è stato reintrodotto su tre linee per limitati periodi di tempo: S9 (Saronno- MI Lambrate – Albairate), S1 (Saronno – Milano – Lodi) e S13 (Pavia – Milano)”.
Non meglio vanno – sempre secondo Negri – i progetti regionali per il presidio delle stazioni, siglati dalla Regione con le prefetture di Varese, Pavia e Lecco, Trenord, RFI e i comuni interessati. Protocolli finanziati con 24mila (Pavia) o 30mila euro (Varese e Lecco), cifre che, conti alla mano, servono a pagare due agenti per una o due uscite al mese per ogni stazione.
Negri, attualmente capodelegazione in commissione trasporti del Consiglio regionale e autore degli accessi agli atti spiega la situazione: “L’insicurezza sui treni e nelle stazioni è un problema crescente e in questo caso la responsabilità di farvi fronte è interamente della giunta di Regione Lombardia e, in particolare, dell’assessorato alla sicurezza, guidato da un big di Fratelli d’Italia come Romano La Russa. Vediamo che nell’ultimo anno sono aumentate le segnalazioni più gravi, come rapine, furti e molestie, mentre aggressioni e minacce al personale e agli altri passeggeri sono a livelli molto elevati, ben più di un caso al giorno. Quali sono le contromisure della giunta a questi problemi? Misure di impatto molto limitato, ondivaghe e con risorse risicate”. “La sicurezza – è la conclusione – è una precondizione del servizio ferroviario e la Regione, l’assessore La Russa in particolare, non sta facendo assolutamente abbastanza per garantirla.”