giovedì - 28 Marzo 2024
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Il Romano Banco batte il Vigevano e, dopo una lunga battaglia, conquista la vetta della classifica

Una gara durissima con quattro espulsi (compreso mister De Falco) risolta al ’90 da una magia di Andrea Bevini. Lo sfogo dell’allenatore che ha chiesto arbitri meglio preparati

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L’arbitro ieri ha perso il controllo della gara e ha preso decisioni che hanno sconcertato addetti ai lavori e pubblico

È stata una battaglia. Quanto epica saranno i posteri a dirlo. Di sicuro nella partita tra il Romano Banco e il Vigevano non è mancato nulla: suspence sino al fischio finale, gioco maschio, falli (alcuni anche cattivi) errori, ammonizioni, espulsioni, un arbitro che ha perso il controllo della gara e ha preso decisioni che hanno sconcertato addetti ai lavori e pubblico.

C’è un solo dato certo: con la vittoria di ieri, i biancoverdi di mister De Falco hanno raggiunto il primo posto della classifica del campionato di Prima categoria, girone I. Non male per una neopromossa. Eppure i numeri sono lì a confermarlo. Merito di chi la squadra l’ha allestita, Alberto Belfi (“senza di lui questa classifica non ci sarebbe” conferma l’allenatore), e di chi la dirige, Antonio De Falco che a fine gara ha avuto un durissimo sfogo nei confronti di arbitro, della sua gestione della partita, della insindacabilità del suo referto.

Cominciamo dalla partita. Come si diceva è stato un confronto maschio. Il Romano Banco ha messo in campo il suo solito gioco palleggiato costruito da difensori e centrocampisti. Il Vigevano aspettava i biancoverdi e poi ripartiva. In una ripartenza è arrivato in area. Per liberarsi dalla marcatura un giocatore biancazzurro ha sbracciato colpendo il centrale difensivo buccinaschino Manuele Zampieri, spaccandogli il labbro. Per l’arbitro, Davide Melchionda della sezione di Legnano, tutto regolare: ha fatto concludere l’azione senza fare una piega, senza prendere alcuna decisione.

Solo quando Zampieri gli ha mostrato la ferita che sanguinava, ha riconosciuto di aver sbagliato e ha chiesto scusa. Cosa avrebbe fatto se il Vigevano avesse segnato? L’episodio ha alzato l’asticella della tensione. Sono cominciati a fioccare cartellini gialli e rossi: espulsi Emanuele Pecchio e Daniele Muzio. Alla fine, il Romano Banco è rimasto in nove (anzi in otto visto che Manuel Saverino si era infortunato ed è stato costretto a rimanere in campo perché i cambi erano esauriti). A due minuti dalla fine anche mister De Falco è stato espulso per proteste.

Le sorprese non erano ancora finite perché nonostante fossero in inferiorità numerica, i biancoverdi sono passati in vantaggio al ’90 su una punizione di Andrea Bevini, che ha mandato in delirio panchina, spettatori e dirigenza della società di via Emilia. Negli spogliatoi, come detto è arrivato lo sfogo di De Falco.

“Ci godiamo il momento del primo posto in classifica – ha detto – ma non posso evitare di sottolineare come spesso, ed oggi ne abbiamo avuto un’ulteriore dimostrazione, siamo in balia di arbitri che non sono sufficientemente preparati al compito che svolgono. Certo, io e i miei giocatori abbiamo avuto delle reazioni esagerate, ma sono reazioni di campo che dovrebbero concludersi in campo”.

Invece? “Invece l’arbitro invierà in Federazione un referto che è insindacabile. Qualsiasi cosa scriva, noi non potremo difenderci. Eppure sbagliano anche loro. Anche loro commettono errori che non stanno né in cielo, né in terra ed oggi ne sono stati compiuti molti. Certo, a noi allenatori, ogni tanto, parte l’embolo, ma ci sono arbitri il cui livello di preparazione va elevato. La Federazione dovrebbe intervenire. Alcune regole andrebbero cambiate perché così è penalizzante per tutti coloro che quotidianamente si impegnano nel nostro lavoro”.

“Lo dico adesso che siamo primi in classifica, per evitare equivoci – ha proseguito. – Ci chiedono di dare una mano, ma se non possiamo difenderci dagli umori di un arbitro non sufficientemente solido, come possiamo lavorare serenamente? Abbiamo finito la gara in nove contro dieci. Uno dei miei ragazzi ha detto una parolaccia nei confronti di un avversario che lo aveva colpito sulla testa: espulso. Chi lo ha colpito è rimasto in campo. Che metro di giudizio è questo?”.

“Siamo qui a leccarci le ferite – ha concluso – e per di più posso solo sperare che il direttore di gara non scriva nel suo referto cose clamorose. Domenica prossima non potrò andare in panchina e sarà difficile allestire una formazione in grado di difendere il primo posto appena conquistato. Ma i ragazzi sin ora sono stati eccezionali. Chiederò loro un ulteriore sforzo per confermare questa meravigliosa avventura che insieme stiamo vivendo”

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