mercoledì, Ottobre 29, 2025
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Il diperato appello di un padre e una madre: aiutateci a portare (e a prendere) nostro figlio a scuola

Elvis è un ragazzo di 17 anni affetto da autismo di tipo 3, lo spettro più grave della malattia. Il Comune di Cosico ha detto no a garantire la presa e consegna del ragazzo alla scuola che frequenta

autismo 3

 

Questa è una storia che da qualunque angolazione la si guardi sollecita riflessioni amare e profonde perplessità. E’ la storia di Elvis, un ragazzo di 17 anni che abita a Corsico e frequenta l’istituto d’arte Kandisky di Rozzano. Il suo sogno è andare a scuola con i suoi compagni in pulmino. Non può realizzarlo perché qualcuno, in Comune, ha deciso di no! Elvis è affetto da autismo di tipo 3, lo spettro più grave della malattia. Parla pochissimo. Ha poche capacità nella comunicazione verbale e non verbale e ha scarsa possibilità di rapportarsi con le persone. Però, grazie a programmi di inclusione, ha sempre frequentato, grazie all’aiuto di insegnanti di sostegno, le scuole primarie e secondarie corsichesi assieme ai suoi coetanei.

Da un anno è iscritto, come detto, all’istituto Kandisky di Rozzano dove frequenta un corso d’arte. È l’unica scuola superiore dell’hinterland milanese che lo ha accolto. Si tratta di una struttura molto ben organizzata che ospita molti altri ragazzi disabili, alcuni dei quali perfettamente integrati. Lì si trova bene. Lì vive momenti sereni. Lì ha molti amici. Lì, il suo autismo non è un elemento di emarginazione. Elvis, però, ha un problema: il Comune di Corsico ha respinto tutte le richieste avanzate dai genitori, Domenico Mercurio e Ancilla Artusi, di allestire un pulmino per andare a riprenderlo da scuola.

Il “niet” è arrivato da una serie di funzionari che non sono riusciti a trovare nelle pieghe del bilancio comunale le risorse per sottoscrivere una convenzione con alcuna della associazioni che si occupano del trasporto di disabili o di persone con problematiche importanti, compreso l’autismo. Fino a quando il ragazzo frequentava le scuole corsichesi, il papà e la mamma provvedevano alla consegna e alla presa dagli istituti che frequentava. Da quando deve recarsi a Rozzano, la questione ha assunto aspetti che solo con l’aiuto delle istituzioni potrebbero essere affrontatii. Invece no.

La frequenza di Elvis, date le sue condizioni, è ridotta a sole tre ore al giorno. Accompagnato a scuola al mattino, necessita di essere ripreso poco prima di mezzogiorno. Una tempistica che i suoi genitori hanno tentato di rispettare ma che li ha costretti a stravolgere ancor di più la loro vita con pesanti ripercussioni anche economiche: la mamma ha lasciato il lavoro, il padre, tassista, svolge i propri turni quando può. Un’esistenza impossibile. Da qui la richiesta al Comune di Corsico di mettere a disposizione un pulmino che almeno garantisca la presa di mezzogiorno.

Invece, nonostante esista una diagnosi funzionale sottoscritta da una neuropsichiatra del Sir che certifica il suo bisogno di trasporto, la risposta è stata un no! La richiesta è stata avanzata sin dallo scorso settembre. I suoi genitori si sono rivolti ai servizi sociali e ai servizi scolastici. Dopo mesi di “vedremo….ne parleremo…” non è cambiata una virgola. E questo nonostante le decine di telefonate, le decine di mail. Una debole speranza si era manifestata dopo un colloquio con la dottoressa Paonessa dei servizi sociali di Corsico che aveva promesso ai genitori del ragazzo che avrebbe chiesto “una somma di extracapitolato per attuare il servizio”. La promessa si è, però, disciolta come neve al sole.

Dopo la dottoressa Paonessa è arrivato il turno della dottoressa Pirovano, grazie alla quale è stato chiesto e ottenuto della Regione Lombardia un contributo di 1500 euro /anno per le spese di trasporto. Contributo che Domenico Mercurio e Ancilla Artusi verserebbero volentieri al Comune o a un’associazione disponibile al ritiro del ragazzo dopo la scuola. Risorse che probabilmente non sono sufficienti e andrebbero integrate con uno stanziamento da parte del comune. “Siamo stanchi di combattere contro i mulini a vento – affermano insieme i genitori di Elvis – la nostra vita, già difficile, sta diventando impossibile”.

L’ultima beffa è arrivata pochi giorni fa. Ed è una beffa che sa di pietra tombale sulla questione. È un documento datato 30 luglio 2024, firmato dal dottor Beccaccini e dottor Bertazzolo, funzionario e dirigente del Comune di Corsico, con il quale si è tentato di mettere fine a qualsiasi ulteriore tentativo di ottenere il dovuto. La lettera si apre così: “Con la presente, in merito alla Vs richiesta di cui all’oggetto, si informa che ad oggi non è possibile riscontrare positivamente in quanto sono stati contattati numerosi Operatori Economici specializzati nel settore Trasporti operanti sul territorio milanese ma, purtroppo, nessuno sembrerebbe interessato a prestare attività per il nostro Ente stante, così come riferito dagli stessi per le via brevi, la consolidata abitudine delle famiglie ad interfacciarsi direttamente con loro, potendo così beneficiare di detrazioni e deduzioni fiscali in aggiunta al contributo erogato da Regione Lombardia per mezzo dei Comuni” e poi prosegue con una serie di distinguo sino a quando non chiude la questione con “Così come previsto dalla normativa Regionale di riferimento si ricorda pertanto che, qualora l’Ente Locale fosse impossibilitato a svolgere direttamente il servizio, l’unico altro strumento utilizzabile allo scopo di garantire l’accesso del soggetto diversamente abile all’Istituto Scolastico scelto risulta essere l’erogazione di un contributo alla famiglia”.

Ed è proprio la normativa regionale che in merito alle linee guida per i servizi di inclusione scolastica a favore di studenti che frequentano istituti di istruzione secondaria di secondo grado, illustrando le modalità di erogazione del servizio cita testualmente: “Il servizio è realizzato dai comuni in forma singola o associata con mezzi propri oppure tramite l’affidamento a soggetti terzi anche il forma di house, oppure tramite le famiglie che volontariamente decidono di gestire il trasporto con mezzi privati” in questo caso la regione riconosce un contributo “oppure per tramite le famiglie che in assenza di organizzazione e gestione da parte del comune selezionano in autonomia i soggetti economici incaricati di effettuare il trasporto, ricercando la soluzione più economica e confacente alle necessità dello studente”.

Le aziende cui la famiglia di Elvis si è rivolta hanno sempre richiesto l’interlocuzione del Comune. Probabilmente i contributi regionali non sono sufficienti a ricoprire i costi. I suoi genitori sono anche disponibili a integrare con le loro risorse che non sono infinite, anzi. Per questo motivo è stato chiesto l’intervento del Comune. Purtroppo, però la porta è stata chiusa. Forse basterebbe una festa in strada in meno per poterla riaprire.

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