Per ovviare i disagi, nei mesi scorsi, il preside Vittorio Ciocca ha permesso l’utilizzo del giardino della scuola. Peccato che per far posto alle auto, si è tolto spazio ai giochi dei bambini. Spazio indispensabile affinché vengano rispettate le misure anti Covid previste dai decreti governativi. “È inaccettabile – ha detto questa mattina una rappresentante degli insegnanti – essere costretti ad arrivare un’ora prima al lavoro per sperare di trovare un parcheggio ed essere costretti a togliere spazi ai bambini in una situazione già difficile come quella che stanno vivendo”.
Secondo genitori e insegnanti, la protesta pacifica (“Gli insegnanti non sono lavoratori di serie B”, lo slogan disegnato sugli striscioni) è un invito all’amministrazione comunale a ripristinare l’utilizzo del parcheggio da parte di chi lavora nella scuola. Al presidio era presente anche il preside Ciocca che ha detto: “Sono qui per solidarietà verso i miei insegnanti, i genitori e i residenti. Il problema del parcheggio va risolto e se ci fosse un po’ di buona volontà da parte dell’amministrazione comunale si risolverebbe in poco tempo”
Quali sono le proposte di Ciocca? “Basterebbe – ha sottolineato – riservare dei posti per gli insegnati e i residenti nelle ore in cui è necessario farlo”. Solidarietà ai manifestanti hanno espresso anche i consiglieri comunali Villa Zina, Giorgio Ghilardi e Cristina Cavagna.
“Pensiamo – ha concluso la rappresentante del M5stelle in Consiglio comunale – che, oltre alle esigenze dei dipendenti della ditta, sia giusto considerare anche quelle dei lavoratori della scuola, dei genitori che accompagnano i figli che hanno l’esigenza di avere spazi disponibili per la sosta, e quelle dei residenti.
Sulla vicenda si innesta un’altra questione. Oltre all’inquinamento acustico e ambientale provocato dal passaggio dei tir diretti al deposito, la direzione della Pam, gruppo in fase di grossa espansione, avrebbe chiesto al sindaco di rientrare in possesso dell’area su cui ora sorge il Parco dei Sorrisi per poterla trasformare in una zona al servizio di tir e trasporti in generale. L’ipotesi è stata oggetto di una interrogazione cui non è mai stata data risposta scritta.
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