martedì, Ottobre 14, 2025
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Epidemie da Legionella nel Milanese: anziani sempre più a rischio, ecco come le Rsa proteggono i loro ospiti più fragili

Casi ricorrenti, decessi e ricoveri in terapia intensiva: il batterio torna ciclicamente a colpire: dopo Corsico e Buccinasco è stata la volta di Milano. Parla Alessio Banfi, amministratore della Rsa Visconti di viale Europa a Cusago

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Nella foto, Alessio Banfi, amministratore della Rsa Visconti di viale Europa a Cusago

La Legionella è diventata una minaccia ciclica nel territorio milanese. Negli ultimi anni, numerose ondate epidemiche  hanno investito i Comuni dell’hinterland, causando morti, decine di  ricoveri e situazioni critiche soprattutto tra gli anziani, spesso  ospitati in strutture sanitarie o case di riposo. Tra le aree più  colpite, Corsico e Buccinasco, che nei mesi scorsi hanno registrato  almeno otto decessi e decine di casi gravi, alcuni finiti in terapia intensiva. L’ultimo episodio si è verificato a Milano, dove una persona  è deceduta e una decina sono risultate infette.

RSA in prima linea: l’esempio della Visconti di Cusago

In questo contesto, le Residenze sanitarie assistenziali (RSA)  rappresentano il fronte più esposto, data la fragilità degli ospiti,  spesso ultraottantenni e affetti da patologie croniche. Per questo  motivo, molte strutture hanno scelto di andare oltre i protocolli previsti dalla normativa regionale. A raccontarlo è Alessio Banfi, amministratore della Rsa Visconti di
viale Europa a Cusago, struttura all’avanguardia sul fronte della sicurezza sanitaria. “Alla Visconti investiamo molto per tutelare i nostri ospiti –  spiega Banfi –. Il protocollo regionale prevede controlli regolari e  azioni calibrate in base alla concentrazione del batterio, ma noi facciamo anche di più”.

Controlli periodici e tecnologie avanzate

Oltre a seguire i protocolli di Regione Lombardia, che prevedono analisi dell’acqua e interventi graduati in caso di contaminazione, la struttura ha avviato una collaborazione con una società specializzata nella  prevenzione della Legionella. Periodicamente, vengono effettuati  prelievi con invio a un laboratorio di analisi che verifica la presenza del batterio.
In aggiunta, la Rsa ha installato un impianto di perossido di idrogeno, che  immette nel sistema idrico una soluzione di acqua ossigenata in grado di  neutralizzare la Legionella. Una misura preventiva importante, ma non l’unica.  “Applichiamo anche il sistema del ‘flussaggio’ – aggiunge Banfi –:  ogni settimana facciamo circolare acqua calda alternata a fredda per  almeno 10-15 minuti in tutto l’impianto. È una tecnica efficace per  prevenire la proliferazione del batterio”.

Un nemico silenzioso

La Legionella pneumophila è un batterio che si sviluppa principalmente  negli impianti idrici e può causare la legionellosi, una grave forma di  polmonite. Il contagio avviene per inalazione di micro-gocce  contaminate, ed è particolarmente pericoloso per anziani e immunodepressi. “Lo shock chimico, o iperclorazione shock, prevede l’immissione di elevate concentrazioni di cloro nell’acqua dell’impianto idrico, compresi i punti più distanti. Questa concentrazione elevata viene mantenuta per un periodo specifico, che può variare a seconda della concentrazione stessa (ad esempio, 2 ore per 20 mg/L o 1 ora per 50 mg/L). Al termine del periodo di contatto, l’acqua viene drenata e sostituita con nuova acqua, riducendo la concentrazione di cloro residuo”.

Prevenzione e responsabilità

Le RSA, così come le strutture pubbliche e private, sono obbligate a seguire precise linee guida, ma la prevenzione resta l’arma principale. L’esperienza della Visconti dimostra che, con tecnologia, competenza e  investimenti mirati, si può contrastare efficacemente un nemico invisibile ma letale. In una zona come il sud-ovest milanese, storicamente soggetta a focolai, rafforzare i controlli e le misure preventive non è un’opzione, ma una  necessità. Perché, come ha dimostrato la cronaca recente, la Legionella  continua a colpire, spesso dove trova impreparazione e superficialità. E mentre le autorità sanitarie monitorano la situazione, le strutture come la Rsa Visconti tracciano la via da seguire. Una via fatta di scienza, responsabilità e rispetto per la vita dei più fragili.

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