
La Legionella è diventata una minaccia ciclica nel territorio milanese. Negli ultimi anni, numerose ondate epidemiche hanno investito i Comuni dell’hinterland, causando morti, decine di ricoveri e situazioni critiche soprattutto tra gli anziani, spesso ospitati in strutture sanitarie o case di riposo. Tra le aree più colpite, Corsico e Buccinasco, che nei mesi scorsi hanno registrato almeno otto decessi e decine di casi gravi, alcuni finiti in terapia intensiva. L’ultimo episodio si è verificato a Milano, dove una persona è deceduta e una decina sono risultate infette.
RSA in prima linea: l’esempio della Visconti di Cusago
In questo contesto, le Residenze sanitarie assistenziali (RSA) rappresentano il fronte più esposto, data la fragilità degli ospiti, spesso ultraottantenni e affetti da patologie croniche. Per questo motivo, molte strutture hanno scelto di andare oltre i protocolli previsti dalla normativa regionale. A raccontarlo è Alessio Banfi, amministratore della Rsa Visconti di
viale Europa a Cusago, struttura all’avanguardia sul fronte della sicurezza sanitaria. “Alla Visconti investiamo molto per tutelare i nostri ospiti – spiega Banfi –. Il protocollo regionale prevede controlli regolari e azioni calibrate in base alla concentrazione del batterio, ma noi facciamo anche di più”.
Controlli periodici e tecnologie avanzate
Oltre a seguire i protocolli di Regione Lombardia, che prevedono analisi dell’acqua e interventi graduati in caso di contaminazione, la struttura ha avviato una collaborazione con una società specializzata nella prevenzione della Legionella. Periodicamente, vengono effettuati prelievi con invio a un laboratorio di analisi che verifica la presenza del batterio.
In aggiunta, la Rsa ha installato un impianto di perossido di idrogeno, che immette nel sistema idrico una soluzione di acqua ossigenata in grado di neutralizzare la Legionella. Una misura preventiva importante, ma non l’unica. “Applichiamo anche il sistema del ‘flussaggio’ – aggiunge Banfi –: ogni settimana facciamo circolare acqua calda alternata a fredda per almeno 10-15 minuti in tutto l’impianto. È una tecnica efficace per prevenire la proliferazione del batterio”.
Un nemico silenzioso
La Legionella pneumophila è un batterio che si sviluppa principalmente negli impianti idrici e può causare la legionellosi, una grave forma di polmonite. Il contagio avviene per inalazione di micro-gocce contaminate, ed è particolarmente pericoloso per anziani e immunodepressi. “Lo shock chimico, o iperclorazione shock, prevede l’immissione di elevate concentrazioni di cloro nell’acqua dell’impianto idrico, compresi i punti più distanti. Questa concentrazione elevata viene mantenuta per un periodo specifico, che può variare a seconda della concentrazione stessa (ad esempio, 2 ore per 20 mg/L o 1 ora per 50 mg/L). Al termine del periodo di contatto, l’acqua viene drenata e sostituita con nuova acqua, riducendo la concentrazione di cloro residuo”.
Prevenzione e responsabilità
Le RSA, così come le strutture pubbliche e private, sono obbligate a seguire precise linee guida, ma la prevenzione resta l’arma principale. L’esperienza della Visconti dimostra che, con tecnologia, competenza e investimenti mirati, si può contrastare efficacemente un nemico invisibile ma letale. In una zona come il sud-ovest milanese, storicamente soggetta a focolai, rafforzare i controlli e le misure preventive non è un’opzione, ma una necessità. Perché, come ha dimostrato la cronaca recente, la Legionella continua a colpire, spesso dove trova impreparazione e superficialità. E mentre le autorità sanitarie monitorano la situazione, le strutture come la Rsa Visconti tracciano la via da seguire. Una via fatta di scienza, responsabilità e rispetto per la vita dei più fragili.