lunedì, Ottobre 27, 2025
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Assago, l’esclusione di bambini da una gita scatena la guerra tra l’ex addetto stampa di Musella e il Comune

Biagio Maimone, in una lettera fatta circolare nei giorni scorsi parla di “un comportamento discriminatorio nei confronti di due bambini”. In realtà i piccoli sarebbero quattro, compreso il figlio di un assessore

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Sta diventando un caso che travalica i confini locali quello denunciato da Biagio Maimone, ex addetto stampa del sindaco Musella sulla esclusione di alcuni bambini dalla gita a Varazze organizzata la prima settimana di luglio dal Centro estivo del comune di Assago. Maimone, in una lettera fatta circolare nei giorni scorsi parla di “un comportamento discriminatorio nei confronti di due bambini, i quali sono stati esclusi, in modo non certamente comprensibile” dall’evento.

Lo smarrimento

“Non si comprende – ha scritto infatti il giornalista – come l’organismo interessato e preposto del Comune di Assago abbia consentito l’esclusione di due bambini da una gita tanto attesa, creando in loro un senso profondo di smarrimento per essere stati estromessi con una motivazione davvero molto vaga ed ambigua”. Si tratterebbe, secondo Maimone di due bambini, di cui uno è suo figlio. In realtà i bambini esclusi sarebbero quattro, compreso il figlio dell’assessore all’Istruzione, Di Noia. L’esclusione sarebbe avvenuta perché le domande avrebbero superato il numero massimo di iscritti o arrivate in ritardo sulla scadenza.

Il botta e risposta

Maimone non ha gradito e ha scritto una seconda lettera al Comune di Assago, “la cui  risposta è molto carente per quanto attiene la specificazione della motivazione che ha sorretto la scelta dell’esclusione dei due bambini. Non vi è stata, in sostanza, una  comunicazione puntuale e precisa, ed anche formale, dei dettami del regolamento che disciplinava la gita, che non indicava quale fosse il limite massimo del numero dei bambini che ad essa potevano partecipare, ma  unicamente il periodo in cui far ricadere l’iscrizione”.

Le discordanze

Secondo il Comune, i posti disponibili erano cinquanta e rispettavano il rapporto numerico tra operatori incaricati della vigilanza e della sicurezza dei piccoli e il numero degli stessi bambini. “Se si fosse fatto male qualcuno per mancanza di vigilanza – sottolineano – oggi staremmo raccontando un’altra storia. Abbiamo adottato il metodo cronologico ed escluso gli ultimi quattro.” Ma per Maimone, “la decisione assunta di far partecipare alla gita solo 50 bambini non è stata comunicata per iscritto, come doveroso perché essa fosse conosciuta dagli interessati”. “Mio figlio – denuncia – iscritto nei tempi previsti, perché è stato escluso?

La richiesta di scuse

Maimone, infine, ha chiesto che il sindaco Musella formuli scuse, “in modo formale, con lettera scritta, ad ogni bambino escluso senza motivazione dalla gita prevista”, di “individuare i responsabili di tale esclusione” e di “fare chiarezza in merito alla vicenda, che offusca l’immagine del Comune. E per ottenerle “farà appello allo Stato italiano, alla Costituzione, alla democrazia, ai valori dell’infanzia, che appare essere stata calpestata da un gesto di esclusione ingiustificata, che fa pensare ad un gesto di natura vandalica”. Parole pesanti che potrebbero provocare la reazione dei diretti interessati.

L’altra versione

Diretti interessati che a loro volta hanno diffuso la propria versione dei fatti. “Quest’anno, recita un passaggio di un documento inviato dall’ufficio stampa – probabilmente per la particolarità dell’offerta proposta e la professionalità degli educatori, la gita a Varazze ha richiamato molti più iscritti rispetto alle precedenti esperienze sorprendendo anche gli organizzatori stessi. La cooperativa ha fatto il possibile per dare la massima risposta compatibilmente con il numero di posti letto disponibili in struttura che erano 50, e rispettando tutti i dettami di legge relativi alla sicurezza”.

La prassi

“Il criterio adottato è stato quello cronologico della presentazione delle domande. Una volta scaduto il termine per la presentazione delle domande, la lista di iscritti era di 54 bambini: gli ultimi due, il figlio del Dott. Maimone e il figlio del Dott. Di Noia, assessore comunale, sono stati esclusi perché gli ultimi a presentare la documentazione. Sono stati esclusi anche altri due bambini che hanno consegnato l’iscrizione alla gita il giorno successivo il termine ultimo. E’ prassi, accettare tutte le richieste perché, può capitare, a causa di imprevisti o indisposizioni, che alcuni bambini rinuncino all’appuntamento. A quel punto si dà la possibilità ad altri di accedervi”.

Accuse respinte

Questi sono i fatti. – è la conclusione della nota – Dal punto di vista umano ci dispiace per quanto accaduto e soprattutto ci spiace non poter aver accontentato tutti anche se, come accennato in premessa, la gestione, l’organizzazione e la comunicazione del servizio non è gestita dal Comune. Rigettiamo, però, le accuse di discriminazione, bullismo, e altro che ci sono state rivolte: il bambino in questione non solo partecipa ai centro estivi regolarmente ma, in passato, ha partecipato a gite come oggi partecipano altri bambini “certificati”.

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