È un evento mondiale. La prima del Teatro alla Scala interessa migliaia di melomani e non solo. Anche quest’anno è possibile sedersi in poltrona e assistere alla diretta che sarà trasmessa in mondovisione. In scena “La forza del destino”, melodramma in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave. È il Teatro Cristallo ad offrire questa opportunità a tutti gli appassionati del sud ovest milanese. L’appuntamento è per sabato 7 dicembre alle 18 (si consiglia di arrivare un quarto d’ora prima).
I protagonisti
La trama del dramma è ricca di un romanticismo in cui si coniugano misticismo e fosche passioni. L’azione si svolge in Spagna e in Italia, nel Settecento. Protagonisti sono Donna Leonora, figlia del marchese di Calatrava, e don Alvaro, meticcio discendente dai re Incas, che per evitare l’opposizione al loro matrimonio del padre di lei, si preparano a fuggire da Siviglia. I due purtroppo vengono sorpresi dal marchese, che, tornato all’improvviso, rinnega la figlia e ordina ai servi di arrestare il giovane. Questi, proclamandosi unico colpevole, si dichiara pronto a subire la punizione del marchese e getta a terra la sua pistola. Parte un colpo che uccide il vecchio. I due sventurati amanti scompaiono nella notte.
La vendetta
Il fratello di Leonora, don Carlo, deciso a vendicare la morte del padre, parte alla ricerca dei due amanti. Giunto in un’osteria a Hornanchuelos racconta che don Alvaro, creduto morto da Leonora, è ancora in vita. La ragazza teme ancor di più per la propria incolumità. Si dirige, così, verso il Monastero della Vergine degli Angeli nelle cui vicinanze vuole ritirarsi come eremita. La giovane si affida alla Vergine e chiede un colloquio al padre guardiano, cui rivela la propria identità e il desiderio di espiazione. Quest’ultimo cerca di convincerla a ritirarsi in convento invece che in una misera grotta. Leonora conferma le sue intenzioni, allora il frate chiama a raccolta i monaci che, “maledicendo chiunque oserà infrangere l’anonimato della ragazza”, si rivolgono in coro alla Madonna.
Don Alvaro
Cambia lo scenario. Siamo in Italia, vicino a Velletri. È notte, infuria la lotta tra gli spagnoli e gli imperiali. Don Alvaro è capitano dei granatieri spagnoli e, non potendo sopportare oltre le sue sventure, spera di morire sul campo. Rievocando il proprio passato di orfano, figlio di discendenti della famiglia reale Inca, ripensa alla notte fatale in cui vide per l’ultima volta Leonora, e, convinto che la giovane sia morta, le chiede di pregare per lui. Ad un tratto, sente il lamento di un soldato in difficoltà, accorre in suo aiuto e gli salva la vita: l’uomo altri non è che don Carlo, che però non riconosce il giovane indio. I due si giurano eterna amicizia. L’indomani, tuttavia, Alvaro stesso cade ferito e viene trasportato da don Carlo. Alvaro morente affida a Carlo una valigia con un plico sigillato contenente un segreto che non dovrà mai essere rivelato: alla sua morte il plico dovrà essere bruciato.
Finale da scoprire
Ciò che Carlo non fa. Anzi apre la valigia e trova un ritratto di sua sorella Leonora. Allora sfida don Alvaro a duello. Duello che viene interrotto da una ronda di soldati. Allora Alvaro scappa e trova rifugio in un monastero, lo stesso in cui aveva trovato rifugio Leonora. Tra un colpo di scena e l’altro si arriva al gran finale della “La forza del destino”, il più controverso tra i massimi capolavori di Giuseppe Verdi, che è tutto da scoprire. Quella del 7 dicembre è la seconda versione dell’opera andata in scena il 27 febbraio 1869, al Teatro alla Scala. Nella nuova versione, Verdi aggiunse la celebre sinfonia, compose un nuovo finale e operò numerose altre modifiche. Anche il finale fu cambiato.
È previsto un unico prezzo d’ingresso: 10 euro. Prevendite aperte.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a: info@cristallo.net
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