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Polo logistico di Gaggiano, il Comitato conferma l’opposizione al progetto per le sue devastanti conseguenze ambientali e viabilistiche

Il maxi insediamento nell’area ex Safosa minaccia di stravolgere il già precario equilibrio della zona con un’invasione di tir e traffico pesante: nessun passo avanti dopo l’incontro con il sindaco Enrico Baj

polo logistico
(foto di repertorio)

Polo logistico di Gaggiano? Niente di nuovo all’orizzonte. Il maxi insediamento procede e, anzi, arrivano conferme sulle sue dimensioni che saranno gigantesche. Il comitato cittadino che si oppone alla sua realizzazione sperava di ricevere qualche nota confortante dal primo cittadino durante l’incontro che si è tenuto la settimana scorsa. Invece, il sindaco ha presentato il nuovo progetto elaborato da Kryalos e Logicor, progetto che conferma le preoccupazioni di tutti: l’insediamento avrà una superficie di 100.000 metri quadrati e un’altezza di 16 metri.

Solo il magazzino che si affaccerà su via Lombardia equivale a un edificio di oltre cinque piani, con una facciata di 360 metri e una profondità superiore ai 100 metri. E rappresenta solo uno dei tre edifici previsti. “ Per comprendere l’altezza, – hanno sottolineato i responsabili del Comitato – si può paragonare all’edificio con i portici in piazza della Repubblica, mentre per la lunghezza, si dovrebbe immaginare di allineare otto volte lo stesso edificio.

Le cattive notizie non arrivano mai da sole. L’11 febbraio appena trascorso, si è riunita la commissione congiunta edilizia e paesaggio, che ha espresso parere favorevole sul progetto e quindi si prevede un avvio imminente dei lavori di demolizione degli edifici esistenti. La convenzione sottoscritta dalla precedente giunta di Gaggiano, prevede la realizzazione delle urbanizzazioni pubbliche interne al comparto e del tratto a sud prima dell’apertura del sito logistico. Il tratto a nord, recentemente escluso dalla Valutazione di Impatto Ambientale da Regione Lombardia, necessiterà di una progettazione definitiva più accurata oltre che delle autorizzazioni paesaggistiche.

Su questo ultimo tratto non si hanno effettive certezze sull’avvio dei lavori ma solo di una fideiussione che, nel caso in cui non si realizzi il progetto della bretella nord, potrebbe essere incassata dal Comune senza però nessuna garanzia che serva a copertura dei costi di realizzazione del ponte sul Naviglio Grande e della bretella di congiunzione. Durante la riunione con il sindaco, il Comitato schierato contro il polo logistico ha riaffermato la sua opposizione decisa a questo progetto, considerando le sue dimensioni e caratteristiche che avranno un impatto significativo sulla salute, sulla viabilità e sul territorio, in attesa della convocazione di un’assemblea pubblica che illustri all’intera cittadinanza il progetto.

 

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