martedì, Ottobre 14, 2025
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Buccinasco, continua la “querelle” tra il sindacato di polizia e il comandante Sivieri

Botta e risposta tra i due funzionari sulla decisione di privare gli agenti (temporaneamente o meno) dei bastoni da autodifesa

bastone-estensibile

 

La “querelle” continua e si arricchisce di nuovi elementi. L’oggetto del contendere rimangono i bastoni estensibili usati per autodifesa degli agenti della polizia locale di Buccinasco: da una decina di giorni, il comandante Sivieri ha invitato i suoi uomini a restituirli perche non sarebbero omologati, da una decinda di giorni il sindacato si oppone e chiede di ritirare il provvedimento.

Ritiro obbligato?

Tutto ha avuto inizio lo scorso 3 aprile. Quel giorno, Sivieri aveva diffuso una circolare con la quale aveva imposto ai suoi agenti il ritiro dei bastoni distanziatori. Contro quella scelta si erano schierati i sindacati secondo i quali il ritiro violerebbe le norme che indicano i mezzi di protezione che un agente deve obbligatoriamente avere: spray urticante, pistole e, appunto, bastoni distanziatori.

Le motivazioni del comandante

Sivieri, intervistato da pocketnews.it (leggi qui) aveva giustificato quella scelta come “obbligatoria e presa a tutela degli stessi agenti” visto che, da Roma il ministero degli Interni, all’attenzione del quale era stato inviato il nuovo regolamento di polizia locale approvato lo scorso settembre, aveva inviato una precisazione: “il bastone estensibile deve avere requisiti testati a Gardone Val Trompia dal Banco Nazionale di prova delle armi”. I tecnici bresciani avrebbero detto che, secondo i loro canoni, attualmente in Italia non ci sarebbero strumenti adeguati perché dovrebbero essere “privi di ogni possibilità di recare offesa”.

Arma o non arma? This is the problem

Quella di Sivieri, secondo Sergio Bazzea, delegato sindacale del Sulpl “è una giustificazione priva di riscontri normativi in materia di strumenti di autotutela assegnati al personale di polizia Locale”. Il motivo? “Occorre premettere – ha scritto il sindacalista in una lettera inviata al comando di Polizia locale di Buccinasco e al sindaco della stessa città – che il bastone distanziatore non è un’ arma, e che se da un lato appare assolutamente corretto che il Ministero dell’ Interno sia l’Organo competente in materia di armi, appare normale affermare che, al contrario, non può esercitare la propria competenza su ciò che arma non è”.

Competenze regionali

“Il riferimento normativo relativo al bastone distanziatore – puntualizza Bazzea- è la Legge Regionale 6/2015 che recita “…si intendono per strumenti di autotutela lo spray irritante e il bastone estensibile. Gli strumenti di autotutela hanno natura e scopi esclusivamente difensivi…; ciò a ulteriore comprova che non si sta parlando di un’ arma, anche perché esulerebbe dalle competenze regionali”. “Tutte le leggi regionali – chiosa il sindacalista – vengono sottoposte al vaglio del Consiglio dei Ministri, che valuta se impugnarle o meno, mediante un ricorso in via principale, alla Corte Costituzionale, ebbene il Consiglio dei Ministri non ha impugnato la legge 6/2015 che conteneva l’introduzione del bastone distanziatore, mentre ha impugnato quella che aveva ipotizzato l’uso dello storditore elettrico da contatto (il taser), ritenedolo (correttamente) un’ arma propria”.

Utilizzo improprio

“Posto quindi che il bastone distanziatore non è un’ arma, in quanto la sua naturale destinazione non è l’ offesa alla persona, come tutti gli strumenti da lavoro, non deve essere utilizzato impropriamente (come del resto un paio di forbici, se infilata in un occhio, assume la veste di “arma impropria”, ancorché la sua naturale destinazione sia tagliare la carta…)”. I bastoni utilizzati dagli agenti della polizia locale di Buccinasco poi, sarebbero stati già sottoposti al vaglio del Banco di prova di Gardone Val Trompia, che ne avrebbero escluso “l’attitudine a recare offesa alla persona se non utilizzato impropriamente con colpi alla testa”, motivo per cui, nel previsto corso di formazione propedeutico al maneggio di tale strumento, si vieta di colpire alcune zone rosse, tra cui rientra la testa”.

La diffida

“Non condividiamo in alcun modo – sottolinea a pocketnews.it Bazzea – l’affermazione del comandante Sivieri secondo cui il suo provvedimento sia stato adottato “a tutela” degli operatori della polizia locale. Se oggi un agente si dovesse imbattere in un soggetto armato di una siringa infetta, dovrebbe affrontarlo o a mani nude, o si vedrebbe costretto a far uso della forza letale, con il conseguente calvario giudiziario che un operatore di polizia si augura di non dover mai sperimentare”.  In chiusura della sua lettera, il sindacalista punta l’indice contro Sivieri: “Tenuto conto che il provvedimento assunto appare in contrasto con la legge regionale di riferimento, e il relativo regolamento comunale, la diffidiamo, con la massima urgenza, a volerne disporre l’annullamento in autotutela”.

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