mercoledì, Ottobre 15, 2025
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Elezioni a Rozzano: il centrosinistra schiera l’erede dell’ex sindaco Giovanni Foglia

“Non sono un salvatore della patria – ha detto durante la conferenza stampa di presentazione - ma voglio ricostruire una nuova visione della città”

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Nella foto, Giuseppe Foglia durante la conferenza stampa tenuta questa mattina in Cascina Grande

Adesso è diventato ufficiale: sarà Giuseppe Foglia, 69 anni, erede di Giovanni Foglia, mitico sindaco di Rozzano degli anni ’80 a sfidare Gianni Ferretti nella corsa alla poltrona di primo cittadino della città. L’ufficializzazione è arrivata questa mattina durante una conferenza stampa tenuta nella sala convegni della Cascina Grande. Foglia, sino al 2008, è stato consigliere dei Democratici di sinistra alla Provincia di Milano. Non ha mai avuto ruoli politici all’interno delle istituzioni locali tranne una breve esperienza come sindaco. Per lungo tempo è stato un semplice militante del gruppo Sinistra Italiana. Da qualche settimana, i fari di Pd e degli altri partiti di centrosinistra, alla ricerca di un candidato credibile che rompesse i ponti con il recente passato e che avesse un minimo di appeal anche nel nome, si sono accesi su di lui. Dopo le prime reticenze ha detto di sì.

La coalizione

Ad accompagnare il neocandidato durante la conferenza stampa, Oscar Bersi, segretario del Pd, Franco Spiccia dell’Alleanza verdi di Sinistra e Ornella Godi della lista civica “Rozzano in Comune”. Una prima curiosità: del vecchio gruppo dirigente del Pd, quello che per anni ha ruotato attorno agli ex sindaci Barbara Agogliati e Massimo D’Avolio non c’era nessuno: tutti, compreso i due diretti interessati, avrebbero fatto un passo indietro e non è detto che trovino posto all’interno delle liste dei tre partiti che compongono la coalizione. Non è ancora ufficiale, ma è la speranza di molti.

Orgoglio Rozzano

Lo slogan adottato da Giuseppe Foglia è “Orgoglio Rozzano”. E ci ha pensato Oscar Bersi a spiegarlo. “Vogliamo essere – ha detto – alternativa al governo di centrodestra rimanendo orgogliosi del nostro passato e del passato della città, che ha superato condizioni e anni difficili, garantendo sempre attenzione al cittadino. Quel che non accade oggi”. Un concetto che poi Foglia ha ribadito e allargato.

La risposta alle esigenze

“Tutta la nostra campagna – ha sottolineato – punta sull’orgoglio. Rozzano, negli Anni Sessanta ha risposto a un’esigenza abitativa grazie alla quale nessuno si è sentito escluso. Abbiamo garantito a tutti coloro che ne avevano bisogno una qualità del vivere che altrove non avevano trovato. E i rozzanesi sono orgogliosi di quello che è stato fatto”. Probabilmente pochi dei presenti hanno concordato con lui quando ha affermato che Rozzano non è diventato un quartiere dormitorio, ma tant’è, giocando in casa nessuno ha sollevato la questione.

Salvatore della patria

“Il mio – ha poi continuato – non è un ritorno in campo perché non l’ho mai abbandonato. Spesso mi sono trovato su posizioni critiche con le scelte adottate dalle amministrazioni di sinistra, ma quella di Rozzano è la mia storia. Non sono un salvatore della patria ma voglio ricostruire una visione della città partendo dalla partecipazione collettiva alle scelte per far crescere una città che oggi viene vissuta come qualcosa di lontano”. Poi si è augurato che la coalizione che lo sostiene “diventi punto di partenza per riagganciare chi si è allontanato dalla politica e dalla partecipazione sociale e culturale e possa dare di Rozzano un’immagine positiva di ciò che era”.

Scrollare la polvere

Compito senza dubbio difficile. “Dobbiamo – ha chiosato – toglierci un po’ di polvere che abbiamo addosso, ridando credibilità a quel che facciamo come politici e amministratori. Tornare ad essere coerenti e non comportarsi come chi si è conosciuto come esponente della sinistra, poi si è scoperto essere un moderato, infine lo si è ritrovato nella destra”. Il riferimento a Marco Macaluso, ex segretario del Pd passato per i centristi e finito in Forza Italia, è stato evidente.

Lo stadio e le veline

Foglia si è poi dilungato su alcuni punti del programma che è ancora in fase di definizione. Ha quindi puntato l’indice sulla questione stadio. “Chi governa – ha ironizzato – non può fare il capo della curva nord. È intollerabile che si sia modificata la destinazione d’uso dell’area su cui dovrebbe sorgere, dopo aver ricevuto una “velina” da parte di una società sportiva. Servono progetti su cui discutere e non basarsi su articoli di giornali che annunciano semplicemente delle intenzioni”. “Lo stadio a Rozzano – ha concluso – paralizzerebbe l’intera città che già oggi in tema di traffico è allo stremo”. La battaglia contro Ferretti è appena cominciata.

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