
Saranno i Carabinieri della compagnia di Corsico, insieme agli specialisti del Nucleo Investigativo Antincendio dei Vigili del Fuoco di Milano, a fare piena luce sull’incendio che all’alba dell’altro ieri ha distrutto un appartamento in via Cairoli 5, a Cornaredo, provocando la morte di tre persone: un’intera famiglia. A perdere la vita sono stati Benito Laria, 88 anni, la moglie Carmela Greco, 82 anni – affetta da gravi problemi di deambulazione – e il figlio Carlo, di 55 anni. Secondo una prima ricostruzione, le fiamme si sarebbero sprigionate intorno alle 4.30 del mattino proprio dalla camera da letto del figlio, la stessa in cui i rilievi tecnici hanno individuato tracce di una sostanza accelerante ancora da identificare con certezza.
Una circostanza, questa, che alimenta i sospetti degli inquirenti: l’ipotesi che l’incendio sia stato appiccato volontariamente è ora al vaglio, e tutte le piste restano aperte. A coordinare le indagini è il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano. I testimoni raccontano attimi di terrore. “L’anziano, il signor Benito, è uscito sul pianerottolo gridando ‘Mio figlio sta bruciando nella sua stanza!’. Ha chiesto aiuto, poi è rientrato in casa, probabilmente nel disperato tentativo di salvare la moglie”, riferisce una vicina. Un gesto eroico ma tragico: nessuno dei tre è riuscito a salvarsi. Quando i soccorsi sono arrivati, l’intero appartamento era già avvolto dalle fiamme e dal fumo.
Il palazzo – un edificio di sei piani – è stato evacuato completamente: 26 famiglie, circa sessanta persone, hanno trascorso la notte in strutture comunali o da parenti. L’abitazione teatro della tragedia resta sotto sequestro, completamente distrutta. La famiglia Laria era conosciuta nel quartiere per la sua riservatezza. Alcuni residenti hanno riferito che Carlo Laria in passato avrebbe già tentato il suicidio, circostanza che gli investigatori non escludono possa essere collegata all’origine del rogo. Se confermata, si tratterebbe di una drammatica vicenda in cui un gesto estremo avrebbe finito per coinvolgere anche due persone innocenti.
Le indagini proseguono serrate. I Carabinieri di Corsico guidati dal colonnello Rosati – in prima linea in questa complessa inchiesta – stanno passando al vaglio testimonianze, rilievi tecnici e precedenti clinici. Decisivi saranno gli esiti degli accertamenti chimici sulla sostanza accelerante rinvenuta nella stanza da cui è partito l’incendio. Nel frattempo, il silenzio domina via Cairoli. Lo stabile, ancora vuoto e segnato dalla tragedia, resta il simbolo di un dolore che ha colpito l’intera comunità di Cornaredo.