
È accaduto nella notte fra il 6 e il 7 gennaio, ma la notizia è stata diffusa pochi minuti fa: intervenuti per sedare una violenta lite familiare, i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Corsico hanno arrestato un uomo inseguito da tre anni da un mandato di cattura internazionale. L’altra sera, i carabinieri hanno risposto ad una chiamata del 112 che segnalava una lite familiare piuttosto violenta in una abitazione di via Marconi, a Rozzano.
La sorpresa
Si trattava di una lite tra fratelli, in una famiglia ucraina. Gli animi si sono calmati solo all’arrivo dei militari, ma al momento dell’identificazione e del controllo dei documenti tramite il tablet collegato allo Sdi, il sistema digitale interforze, c’è stata una sorpresa. Quando sono stati inseriti i dati di uno dei fratelli è infatti è apparso un alert.
Ubriaco alla guida
Il 37enne ucraino era ricercato perché inseguito da un mandato di arresto internazionale emesso da un tribunale ucraino nel 2020 perché accusato di avere investito un pedone mentre era alla guida, ubriaco, di un’auto. L’uomo è stato immediatamente arrestato e portato dal carcere di San Vittore in attesa che i giudici prendono una decisione nei suoi confronti. Infatti in questi casi c’è il rimpatrio immediato, se non vi sono problemi etici o politici, e la consegna alle forze dell’ordine del paese che ha emesso il mandato.
Anche disertore?
Però nel 2020 l’ Ucraina non era in guerra, mentre attualmente tutti gli uomini fra i 18 e i 60 anni sono stati richiamati alle armi e quindi il trentasettenne risulta sicuramente anche come disertore, fatto che potrebbe pesare sulla decisione del rimpatrio, se dovesse dichiarare di essere un obiettore di coscienza o un pacifista.
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