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I giudici archiviano l’inchiesta contro Di Capua: non imputabile perché non ha commesso il fatto

L’ex assessore era stato denunciato dal vice segretario generale e dalla dirigente dei servizi sociali del comune di Corsico

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Giacomo-di-Capua-CorsicoLa denuncia era arrivata alla Procura della Repubblica del Tribunale di Milano. L’avevano presentata Filomena Romagnolo e Angela Inzano, rispettivamente vice segretario generale e dirigente dei servizi sociali del comune di Corsico. Se i giudici l’avessero ritenuta fondata, sul banco degli imputati sarebbe finito Giacomo Di Capua, ex giamburrasca della politica corsichese, ed ex candidato sindaco della lista “Cambiamo Corsico” alle ultime elezioni amministrative .

Il “cuore” dell’indagine ha riguardato episodi accaduti tra il dicembre del 2018 e il febbraio 2019, quando lo stesso Di Capua si era presentato nell’ufficio dei servizi sociali di via Dante e aveva “preteso” (secondo i suoi accusatori) che gli addetti si prendessero cura di alcuni cittadini di Corsico che avevano bisogno di essere assistiti e, nonostante numerosi tentativi, non riuscivano a “cavare un ragno dal buco”. Le “pretese” di Di Capua o la sua irruenza non erano state digerite dai dipendenti comunali che, in un caso, avevano chiesto l’intervento della polizia locale. Nel secondo episodio era stato lo stesso ex assessore ad allertare la vigilanza urbana.

I funzionari comunali, nelle loro denunce, avevano ipotizzato nei confronti di Di Capua il reato di interruzione di pubblico ufficio. Bene, secondo i magistrati inquirenti non ci sarebbe stata alcuna interruzione di pubblico ufficio. Di Capua, in quei giorni come spesso aveva già fatto in passato e come avrebbe poi fatto successivamente, si era recato agli sportelli dei servizi sociali per aiutare alcuni residenti che avevano difficoltà ad ottenere “ascolto” da parte del personale lì assegnato.

Il pubblico ministero Patricia Costa ha scritto nella richiesta di archiviazione del procedimento, poi confermata dal giudice per le indagini preliminari Alessandra Clementi: “Non emerge la volontà di Di Capua di voler interrompere il servizio per trarne un qualsiasi vantaggio, ma bensì per sostenere persone in difficoltà che avevano richiesto un appuntamento presso gli uffici del Comune per la risoluzione di problemi vari e che avevano preventivamente richiesto la sua presenza quale sostegno anche linguistico e quindi superando anche le doglianze in materia di privacy mosse dalle denuncianti”.

Il comportamento di Di Capua, ha scritto ancora il pubblico ministero, non ha quindi pregiudicato di per sé il normale svolgimento dell’attività dello sportello dei servizi sociali e quindi nei suoi confronti non sono emersi “profili penalmente rilevanti”. Una dichiarazione che ha tolto un un macigno dal groppone dell’ex assessore, ormai ai margini della vita politica corsichese: denuncia archiviata perché non ha commesso alcun reato.

“I giudici – ha detto Di Capua a pocketnews.it – hanno reso giustizia al mio operato che è sempre stato rispettoso delle istituzioni”. Che cosa farà adesso: si rivarrà contro chi lo ha denunciato? “Il discorso è lungo. Oltre ai due funzionari, ho avuto contro l’ex sindaco Errante e l’ex assessore ai Servizi sociali Fabio Raimondo. L’unico che ha avuto parole di conforto nei miei confronti è stato l’ex assessore Sergio di Giovanni che interrogato dai carabinieri ha riconosciuto la mia “generosità” nei confronti chi chi mi chiede aiuto”.

Quindi caso chiuso? “Forse sarebbe corretto se le protagoniste di questa vicenda, che mi ha profondamente turbato, mi chiedessero scusa”.

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