
Deve scontare cinque anni di reclusione dopo la seconda condanna per bancarotta fraudolenta inflittagli dal Tribunale di Milano
Ha accumulato due condanne, la prima a due anni di reclusione, la seconda a tre, entrambe per bancarotta fraudolenta. Quando la seconda è passata in giudicato, è stato arrestato e rinchiuso in una cella del carcere di Bollate.
L’ex direttore
È finita così la carriera di Renato Caporale, 67 anni di origini calabresi, imprenditore ed ex direttore del periodico di informazione locale Si o no – Il giornale dei Navigli. L’arresto è avvenuto come detto dopo l’ultima condanna e grazie al cumulo della pena. Se non interverranno fatti nuovi che al momento nessuno può ipotizzare, dovrà adesso scontare cinque anni di reclusione.
Il dispositivo
Nel dispositivo della sentenza, a Caporale è stato imposto anche il divieto di ricoprire cariche dirigenziali per dieci anni e l’interdizione dei pubblici uffici per cinque anni. Causa dei suoi guai è la Recap srl società che si occupava di attività editoriali fallita negli anni scorsi.
Documentazione distrutta
Caporale era l’amministratore unico della società. Secondo il curatore fallimentare non avrebbe collaborato a chiarire il dissesto finanziario della sua impresa, anzi invece di consegnare tutta la documentazione l’avrebbe distrutta impedendo di fatto di ricostruire i movimenti bancari, provocando ulteriori danni nei confronti dei creditori, che vanterebbero crediti per circa 200mila euro.
Tentativi falliti
Nonostante i tentativi del curatore fallimentare e del giudice del tribunale fallimentare di Milano, non è stata trovata traccia nelle diverse sedi della Recap, a Buccinasco e a Corsico, dei documenti contabili della società. Da qui l’accusa e la successiva condanna per bancarotta fraudolenta.
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