
Ancora un nulla di fatto. Il tanto atteso tavolo tecnico convocato per il 7 ottobre con l’obiettivo di risolvere il problema delle emissioni odorigene provenienti dall’impianto Sinextra (ex Masotina), azienda specializzata nel riciclo della plastica in via Archimede, si è concluso senza alcuna decisione operativa immediata. Per i residenti del quartiere Burgo e del vicino Lavagna, che da mesi lamentano “odori insopportabili”, la delusione è palpabile. Al confronto erano presenti i rappresentanti del Comune di Corsico, quello di Cesano Boscone, Città Metropolitana di Milano, Arpa Lombardia e i vertici di Sinextra. Ma invece di un piano di azione risolutivo, sul tavolo è finito uno studio del Politecnico, utile a inquadrare il problema ma che, di fatto, rimanda ogni decisione.
Accumulo di rifiuti plastici e odori molesti
Durante la riunione, i dirigenti di Sinextra hanno ammesso che, per un “problema tecnico-amministrativo”, nei mesi scorsi l’impianto non è riuscito a smaltire i rifiuti plastici come previsto, causando un accumulo significativo sul piazzale aziendale. Una situazione che ha inevitabilmente contribuito all’intensificarsi delle emissioni maleodoranti, avvertite in modo particolare dagli abitanti della zona Burgo e di via Archimede. Le lamentele dei cittadini, già frequenti negli scorsi anni, si sono moltiplicate nell’ultimo periodo, rendendo urgente un intervento risolutivo. Tuttavia, al termine della riunione non è stata presa alcuna misura immediata.
Tutto rinviato a un nuovo incontro
Lo studio presentato dal Politecnico non ha prodotto una roadmap operativa. Si è quindi deciso di riconvocare il tavolo tecnico entro 15 giorni, con la promessa – questa volta – di elaborare un vero e proprio piano d’azione. Il Comune di Corsico, che ha raccolto decine di segnalazioni da parte dei cittadini, ha annunciato che nel prossimo incontro chiederà che Sinextra riconosca formalmente il problema e adotti un programma operativo immediato per mitigarne gli effetti.
“In gioco c’è la salute dei cittadini”
«Non possiamo più accettare risposte vaghe o rinvii continui», è la linea dell’amministrazione corsichese. Se l’azienda non prenderà impegni precisi, il Comune chiederà a Città Metropolitana di intervenire con provvedimenti ufficiali a tutela della salute pubblica. Nel frattempo, i cittadini restano in attesa. E mentre il ciclo del riciclo continua, il cattivo odore pure.