Luisa Clementi è nata ad Abbiategrasso e dai sei ai diciotto anni ha vissuto a Corsico con la sua famiglia. Suo papà aveva una panetteria in via Monti. Vi è ritornata per amore solo due anni dopo. per sposare il ragazzo che le aveva fatto perdere la testa. Era un sarto appassionato.
É rimasta al suo fianco e aiutandolo a confezionare abiti su misura, fino a quando le forze lo hanno abbandonato. Erano sarti della vecchia scuola. Non avevano bisogno di negozi, di vetrine. Il loro laboratorio è sempre stata la casa, in via Vittorio Emanuele al civico 46. Con le finestre che si affacciano sul Naviglio. E dalle quali, Luisa può vedere ogni giorno la casa di riposo dove, prima dell’emergenza Covid, svolgeva attività di volontariato per aiutare a fare messa.
Non ha figli, ma dei nipoti che le vogliono un gran bene. Nella stanza dove confezionava i vestiti col marito, ci sono ancora gli attrezzi del mestiere. E un’insegna pubblicitaria, che sembra un quadro, con una semplice scritta: “Sartoria”. E intorno, stilizzati, i manichini utilizzati dagli artisti del tessuto per creare abiti.
“Ancora oggi – spiega l’assessora Elena Galli – partecipa attivamente al ‘Gruppo simpatia’ della parrocchia dei SS Pietro e Paolo. E fino a un po’ di tempo fa, realizzava golfini, poi inviati ai missionari. Ha un cuore grande. E ci scherza un po’ su. Non è quello di latta cantato da Irama. Ma la frequenza dei battiti è comunque quella di un cuore grande. Lei non è Linda. È Luisa, la nostra nuova centenaria”.