
Continua la “querelle” tra Biagio Maimone e il Comune di Assago, anzi il sindaco di Assago Graziano Musella. Maimone, una settimana fa, aveva denunciato l’esclusione del proprio figlio da una gita a Varazze, organizzata dal Centro estivo comunale assaghese, puntando l’indice contro gli organizzatori e le strutture comunali (leggi qui). L’ex addetto stampa di Musella aveva chiesto quindi al sindaco di porgere le scuse al proprio figlio per l’esclusione.
Scuse non pervenute
“Le scuse non sono pervenute – ha scritto oggi il giornalista in un comunicato stampa – , anzi, mediante un articolo è stato affermato che l’esclusione è fondata su principi di correttezza in quanto vi è un un regolamento che sancisce tali principi”. “Certo – continua la nota – la risposta, esprime povertà morale e un distorto concetto delle regole con cui si amministra la Pubblica Amministrazione, che, in tal caso, il Comune di Assago, è complice di un’azione discriminatoria che ha leso la dignità di un bambino e, ancor più, la sua sensibilità”.
Il rispetto
“Crea stupore ed immensa tristezza – è la conclusione di Maimone – sapere che un’Istituzione non si ponga il problema morale di salvaguardare la dignità di un bambino e che non ponga in primo piano il valore del rispetto dell’infanzia e della sua sacralità. Le Istituzioni devono essere guidate da veri uomini e da vere donne per essere al servizio della comunità, della società e spiace vedere che, purtroppo, si verifica che esse siano nelle mani di chi umilia se stesso umiliando i bambini, i quali sono i cittadini a cui riservare maggior rispetto e maggiore attenzione. Chi rappresenta le Istituzioni deve chiedere scusa, ancor più, quando destinatario delle scuse è un bambino”.












