
Dalla periferia operaia al laboratorio metropolitano della cultura. È questa la traiettoria che il Comune di Rozzano ha voluto raccontare nel dossier di candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028, pubblicato ufficialmente questa mattina. Un documento (scarica qui la versione integrale) che raccoglie visione, progetti e partecipazione, costruito dall’amministrazione comunale insieme a cittadini, associazioni e istituzioni del territorio. “Vogliamo costruire un modello innovativo di città che mette la cultura al centro come infrastruttura pubblica, leva di giustizia sociale e strumento di coesione” – ha dichiarato il sindaco Gianni Ferretti presentando il dossier. “Rozzano oggi è una città che cambia, che ascolta e che vuole raccontarsi oltre gli stereotipi”.
Dalla periferia alla città metropolitana
Rozzano si candida non per celebrare se stessa, ma per affermare un’idea precisa: la cultura come motore di riscatto urbano e sociale. La città vuole ribaltare la propria narrazione, spesso segnata da pregiudizi, e proporre un modello di rigenerazione collettiva che parte dai luoghi popolari e dalle comunità che li abitano. Il dossier racconta una città che, dalle case Aler del “Quartiere” alle aree residenziali più nuove, intreccia la propria storia con quella dell’area metropolitana di Milano. Rozzano non è più una periferia che chiede attenzione, ma un nucleo urbano che genera cultura, che produce e restituisce valore alla metropoli attraverso la creatività popolare e le energie delle proprie comunità.
Un modello culturale inclusivo
La candidatura poggia su un principio forte: la cultura come infrastruttura pubblica, capace di tenere insieme educazione, arte, legalità e inclusione. Il progetto di Rozzano 2028 si articola in sei grandi assi tematici – “Rigenera, Si Riscatta, Ricuce, Cresce, Crea e Gioca” – che diventano il manifesto operativo della città per i prossimi anni.
- Rozzano Rigenera trasformerà scuole, oratori e quartieri popolari in spazi di rigenerazione culturale e comunitaria, valorizzando anche il patrimonio Aler con progetti di arte pubblica e partecipazione.
- Rozzano Si Riscatta punta a superare gli stereotipi attraverso eventi simbolici e pratiche artistiche che rafforzino identità e cittadinanza.
- Rozzano Ricuce mira a cucire le fratture tra centro e margini, promuovendo dialogo e convivenza interculturale.
- Rozzano Cresce si rivolge ai più giovani, con percorsi educativi, digitali e creativi che coinvolgeranno oltre 10.000 studenti.
- Rozzano Crea vuole attivare un sistema di imprese culturali e creative radicate sul territorio, capaci di generare lavoro e innovazione.
- Rozzano Gioca, infine, integra sport e cultura come strumenti di inclusione e cittadinanza attiva.
Il sostegno delle grandi istituzioni e dei cittadini
La candidatura è sostenuta da un ampio partenariato culturale e formativo che coinvolge alcune tra le più importanti realtà milanesi e nazionali: l’Accademia Teatro alla Scala, l’Accademia di Belle Arti di Brera, il Conservatorio “Giuseppe Verdi”, la Fondazione Paolo Grassi, la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la Fondazione Arnaldo Pomodoro, l’Università IULM e la Bocconi.
Un elemento simbolico sarà la rinascita del “Tendone di Paolo Grassi”, installato nella piazza principale e trasformato in Teatro28, spazio cittadino di produzione e partecipazione teatrale. Allo stesso tempo, la Biblioteca del centro culturale Cascina Grande sarà il fulcro della rete policentrica della cultura rozzanese, luogo di incontro e diffusione di progettualità. Ma il cuore pulsante della candidatura sono i cittadini e le associazioni: 90 progetti, raccolti in mesi di ascolto e co-creazione, compongono una mappa viva della creatività locale. Molti diventeranno iniziative autonome o parte di programmi più ampi, in dialogo con esperienze metropolitane, nazionali e internazionali.
Investimenti, cultura e visione europea
Rozzano 2028 si innesta sul Piano Caivano Bis, che ha destinato 22 milioni di euro alla rigenerazione di scuole, oratori, impianti sportivi e quartieri popolari. La candidatura rappresenta il naturale completamento culturale di questi interventi: le infrastrutture fisiche diventano spazi vivi, presìdi educativi e culturali, capaci di generare comunità e futuro. Il progetto trae inoltre ispirazione dal New European Bauhaus, il programma europeo che intreccia cultura, sostenibilità e coesione sociale. Rozzano si impegna a declinarne i tre pilastri – Bellezza, Inclusione e Sostenibilità – trasformando i propri quartieri in gallerie a cielo aperto, valorizzando la diversità e promuovendo pratiche ecologiche e di cura del territorio.
Una città che non dimentica, ma guarda avanti
Rozzano arriva a questa candidatura dopo un lungo percorso di trasformazione urbana e sociale. “Non chiediamo un titolo per celebrare noi stessi – conclude il sindaco Ferretti – ma per dimostrare che cultura, arte e creatività possono essere strumenti concreti di partecipazione, coesione e cambiamento.” Con Rozzano 2028, la città si propone come modello replicabile di rinascimento urbano, una città che non dimentica le proprie origini popolari ma le trasforma in forza creativa, costruendo un futuro fondato su cultura, bellezza e giustizia sociale.












Tutti uniti per la rinascita del nostro paese.