Da Trezzano a Lissone a San Vittore. Non è un percorso turistico, bensì quello intrapreso da un pusher che nonostante numerosi arresti, non ha perso il “vizio” di spacciare droga. Questa è la sua storia. Ieri pomeriggio, sabato 11 ottobre, a Lissone, i carabinieri della Compagnia di Corsico hanno arrestato un 34enne marocchino sottoposto agli arresti domiciliari da scontare in una comunità di San Zenone al Lambro. L’uomo, pregiudicato, era ricercato perchè destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere “per aggravamento della misura attuale”, la motivazione del provvedimento.
L’arresto è avvenuto grazie a un’operazione congiunta del Nucleo Operativo della Compagnia di Corsico, con il supporto delle stazioni di Corsico e Trezzano sul Naviglio e l’ausilio dell’Arma di Lissone. Quando i militari lo hanno trovato, il 34enne aveva addosso una pistola Beretta calibro 9×21, con matricola abrasa e 4 colpi già inseriti nel caricatore. Un pistola rubata e pronta all’uso. Addosso aveva anche droga e denaro, oltre (in casa) a 14 telefoni cellulari di diverse marche e due computer portatili, usati con tutta probabilità per gestire il traffico e lo spaccio di droga.
Tutto era iniziato con l’arresto in flagranza del 34enne, qualche mese fa, da parte dei carabinieri della compagnia di Corsico, durante un’operazione a Trezzano. Le indagini su quell’episodio sono ancora coperte dal segreto istruttorio, ma durante il primo processo per direttissima il giudice aveva disposto che il 34enne potesse scontare la pena agli arresti domiciliari presso una comunità di San Zenone al Lambro. I successivi accertamenti dei militari hanno portato alla scoperta di nuovi elementi, tanto da spingere l’Autorità giudiziaria a emettere una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L’uomo, però, non aveva rispettato nemmeno gli arresti domiciliari. Era evaso dalla comunità e si era nascosto a Lissone, dove aveva trovato un nuovo alloggio. Qui, i militari di Corsico lo hanno rintracciato per notificargli l’atto che revocava i domiciliari e per condurlo in carcere. Al momento del blitz, il 34enne era armato con una pistola Beretta con matricola abrasa, risultata rubata. Secondo quanto ricostruito, era pronto a reagire, ma non ha avuto il tempo di farlo. L’uomo è stato trasferito nel carcere di San Vittore, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.