
Probabilmente sarà considerata come unaa vittoria: i giudici di corte d’Appello dimezzano la pena dell’ex comandante della Polizia locale di Trezzano, Salvatore Furci, che aveva tantato di incastare la collega Lia Vismara nascondendo delle dosi di cocaina nella sua auto. Un episodio del gennaio del 2020 che aveva suscitato notevole scalpore.
Condanna dimezzata
Dopo tre anni e mezzo, due processi e una prima condanna a otto anni di reclusione, ieri la pena è stata dimezzata: da otto anni a 4 anni e mezzo di carcere per aver fatto nascondere da un complice cinque dosi di cocaina nell’auto di Lia Vismara, comandante della Polizia locale di Corbetta. Un gesto dettato dal desiderio di vendicarsi della Vismara a qul tempo superiore di Furci che lo aveva dichiarato non idoneo a lavorare come ufficiale all’interno della Polizia locale corbettese.
Reato più grave
La Procura Generale per mezzo della procuratrice generale, dottoressa Gualtieri, all’inizio dell’Appello ha chiesto la conferma della condanna di Salvatore Furci a otto anni di reclusione. Invece, le valutazioni dei giudicisono state ribaltate. Nel primo grado celebrato nel settembre dello scorso anno Elisabetta Canevini aveva ritenuto più grave il reato di cessione di droga, rispetto a quello di calunnia, ieri, in secondo grado, la cocaina ha assunto un aspetto secondario, mentre la calunnia cui lo stesso Furci era accusato è diventato il reato più grave Ed è per questo motivo che la pena è stata dimezzata fino a 4 anni e 6 mesi.
La difesa di Furci
Anche l’avvocato di Lia Vismara costituitasi parte civile, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, sia per quanto riguarda la pena che per il risarcimento. I nuovi giudici hanno disposto l’interdizione dai pubblici uffici per Furci per 5 anni e lo hanno condannato a versare una provvisionale di risarcimento da 40mila euro alla Vismara. Furci non ha fatto molti passi indietro: ha ribadito che la comandante della Polizia locale corbettese facesse uso di cocaina. “Cosa smentita dalle analisi del capello”, ha smentito il legale della donna.
Scenari ipotetici
L’ex comandante di Trezzano non ha fatto altro che ipotizzare scenari che sin ora non hanno trovayto riscontri: lo stupefacente avrebbero potuto piazzarlo i Carabinieri di Bollate; oppure un brigadiere della stazione di Corbetta, successivamente trasferito a Sedriano; che la sua presenza e quella del suoi complice fuori dalla casa della Vismara era dovuta a un incarico ricevuto dal maresciallo dei Carabinieri che indagava su lei e sul sindaco di Corbetta Marco Ballarini in un procedimento cui poi sono stati assolti.