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Omicidio di Paolo Salvaggio, arrestato uno dei killer che hanno ucciso l’affiliato al clan Barbaro – Papalia

L’agguato era scattato la mattina dell’11 ottobre 2021 a Buccinasco. All’esecuzione parteciparono altre due persone poi fuggite su uno scooter

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Nella foto, il luogo dell'agguato e, nel riquadro, Paolo Salvaggio
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Nella foto, il luogo dell’agguato e, nel riquadro, Paolo Salvaggio

I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno arrestato un italiano, Paolo Marino, di 46 anni, ritenuto responsabile, in concorso con altre due persone, dell’omicidio di Paolo Salvaggio Paolo, avvenuto a Buccinasco, l’11 ottobre 2021. Il provvedimento è giunto in una fese delicatissima delle indagini sull’assassinio ed è stato deciso dal Gip del Tribunale di Milano, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della procura di Milano diretta dal procuratore Marcello Viola e dall’aggiunto Alessandra Dolci con i pm Sara Ombra e Gianluca Prisco. L’arrestato è un pregiudicato già condannato per reati contro il patrimonio: è stato catturato in un comune della Provincia di Catania, dove si era stabilito dopo il delitto.

Elemento di spicco della criminalità

L’uomo è stato individuato grazie agli elementi emersi di un’indagine svolta dai militari del Nucleo Investigativo di Milano sotto la direzione della locale Dda, scattata subito dopo l’agguato in cui fu ucciso Salvaggio. Si trattò di una vera e propria esecuzione. Diversi colpi di pistola furono esplosi contro l’uomo considerato “elemento di spicco della criminalità milanese con importanti contiguità e relazioni sia con la cosca ‘ndranghetista dei Barbaro – Papalia che con i superstiti del “clan dei catanesi” legato al boss Angelo Epaminonda.

Vecchi dissidi

Le indagini hanno permesso di inquadrare il contesto nel quale è “maturato” l’omicidio, riconducibile a vecchi dissidi maturati nell’ambito della criminalità comune. I carabinieri hanno ricostruito l’agguato sia nella fase della preparazione, sia nella fase di esecuzione. Ogni elemento riporta a una vera e propria esecuzione realizzata da due soggetti a bordo di uno scooter che hanno esploso diversi colpi di arma da fuoco nei confronti del Salvaggio, colpito da tre proiettili compreso il “colpo di grazia” che lo ha ucciso.

La fuga dei killer

Dopo l’agguato, l’arrestato, alla guida di un veicolo parcheggiato poco distante dal luogo dell’omicidio, aveva favorito la fuga di uno dei killer, che aveva abbandonato il motociclo in aperta campagna.Nelle immagini delle telecamere recuperate dai carabinieri del Nucleo Investigativo diretti da Antonio Coppola e Fabio Rufino, si vede il presunto killer salire a bordo di una Peugeot 3008 dopo aver abbandonato lo scooter in un’area a San Siro, tra via San Giusto e via delle Forze Armate, non lontano da via Fleming. Alla guida di quell’auto, secondo il riconoscimento effettuato dalla compagna, ci sarebbe stato appunto Marino.

Le perquisizioni

Mentre i carabinieri di Catania eseguivano l’arresto di unoi dei presunti killer, i loro colleghi milanesi hanno eseguito 8 perquisizioni domiciliari nei confronti dei “soggetti ritenuti coinvolti nella vicenda. L’obiettivo è raccogliere ulteriori elementi indiziari utili a consolidare l’accusa, con specifico riferimento all’individuazione di tutti i soggetti coinvolti.

 

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