Danesi è stato ammazzato con una coltellata alla gola. Il suo assassino potrebbe essere il convivente dell’ex moglie, un tunisino, verso il quale, i carabinieri hanno scatenato una vera e propria caccia all’uomo. Secondo le prime testimonianze raccolte dagli inquirenti, Danesi stava recandosi a un appuntamento con l’ex moglie, a casa della madre della donna.
L’ex rapinatore aveva chiesto alla ex moglie un chiarimento, forse, secondo alcuni, aveva in mente un tentativo di riconciliazione. Tentativo che non è riuscito a mettere in atto. Mentre si recava all’appuntamento, ha incrociato il tunisino. Forse quest’ultimo lo ha invitato a togliere il disturbo, visto che ormai da tempo aveva preso il suo posto.
Tra i due sarebbe scoppiata una lite. Spintoni, calci, pugni, sino a quando nelle mani del nordafricano è spuntato un coltello che ha squarciato la gola di Danesi. Le grida dei due hanno attirato l’attenzione di diversi testimoni. Anche della ex moglie di Danesi e della madre. Sono stati alcuni passanti a chiamare i soccorsi. La ferita alla gola, però, era troppo profonda. I sanitari accorsi in via dei Tigli lo hanno trovato in un lago di sangue. Inutile è risultata la corsa al Niguarda.
A molti è sembrato di rivivere la sera del 16 giugno del 2018, quando a poche decine di metri di distanza da via dei Tigli venne ucciso con dieci colpi di pistola il senegalese Assane Diallo. Per il suo assassinio Fabrizio Butà, che dopo un paio di giorni aveva confessato l’omicidio, è stato condannato all’ergastolo. In quel processo è stata condannata anche la fidanzata di Butà, Michela Falcetta, testimone oculare del delitto.
Sono molti i quesiti cui gli inquirenti stanno tentando di trovare risposte. Danesi aveva un appuntamento con l’ex moglie: è stata lei ad avvertire il suo attuale compagno, da cui ha avuto un figlio, dell’arrivo dell’ex? Se sì, qual è stato l’imput che gli ha dato? Aveva paura che il 36enne potesse farle del male? Che potesse far del male al figlio o alla madre con cui conviveva?
La donna, da anni dibattuta da sentimenti contrastanti nei confronti di Danesi e dell’attuale compagno, starebbe collaborando con i carabinieri, ma le sue dichiarazioni (è in stato di shock) non hanno permesso, per il momento di rintracciare il tunisino che ha portato con sé l’arma del delitto.
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