Aggiornamento delle 13,30 del 20 Settembre
“Volevo difendere la madre di mio figlio”. Cosi’ si e’ giustificato il 56enne tunisino che si è costituito ai Carabinieri di Corsico confessando di aver accoltellato alla gola a
Cesano Boscone Luigi Danesi, 36 anni, marito della sua compagna, morto prima del suo arrivo all’ospedale Niguarda.
Il nordafricano ha inoltre fatto ritrovare il coltello da cucina utilizzato per colpire la vittima, che non aveva mai visto prima in vita sua. Stando alle indagini dei militari dell’Arma, diretti dal tenente colonello Domenico La Padula e il tenente Armando Laviola, il 56enne, pluripregiudicato per reati di droga, furti e lesioni, passando casualmente intorno alle 15.13 in via dei Tigli nel comune dell’hinterland ha sentito la donna con cui aveva avuto un figlio di 13 anni discutere animatamente con un altro uomo.
Allora sarebbe intervenuto per difendere i suoi. Quando la lite è degenerata è corso in casa ha preso il coltello e con un colpo secco ha tagliato la gola del suo avversario. Poi sarebbe scappato in preda al panico. I carabinieri, naturalmente, stanno verificando le sue dichiarazioni.
testo della ore 7,30 del 20 settembre 2021
Si è costituito il tunisino ricercato dai carabinieri perché responsabile di aver ucciso con una coltellata alla gola, Luigi Danesi in un condominio di via dei Tigli a Cesano Boscone. Da ieri pomeriggio era braccato dai carabinieri della compagnia di Corsico ai quali, poco prima dell’alba, si è costituito.
Con la consegna alle forze dell’ordine dovrebbe essersi chiuso il cerchio di una vicenda che ha scosso Cesano. Delitto passionale? Delitto per futili motivi? Chissa! Le storie dei protagonisti sono tutte di disagio. Sono vite vissute tra rapine, droga e violenze. A cominciare da quella della vittima che aveva sposato la moglie mentre si trovava nel carcere di Opera. 36 anni lui, 39 la moglie, – che quando lo ha conosciuto era già madre di un ragazzo avuto da una relazione con l’uomo che poi ha ucciso lo stesso Danesi -, i due non hanno mai convissuto.
Luigi Danesi, detenuto per droga e rapine, era stato scarcerato un anno e mezzo fa. Da allora secondo la ricostruzione di chi in qualche modo lo ha conosciuto, aveva tentato di stabilire un rapporto con quella che riteneva essere a tutti gli effetti “sua moglie”. Che invece aveva ripreso la relazione con il padre del figlio.
Domenica pomeriggio ci sarebbe stato l’ennesimo tentativo di Danesi di “chiarire” tutto con qulla che almeno ufficialmente era ancora la moglie. I due avevano un appuntamento nella casa che lei divide con sua madre tra via dei Tigli e via dei Salici a Cesano Boscone, al confine con Corsico.
L’ex detenuto è arrivato puntuale. A questo punto le testimonianze divergono. Non è chiaro se Danesi abbia incontrato prima la moglie o se ha incrociato il suo assassino mentre andava a trovarla. Di certo c’è solo che tra i protagonisti è scoppiata una lite furibonda conclusasi con l’accoltellamento dell’italiano.
I carabinieri dovranno chiarire se sia stata la donna a chiamare il il padre di suo figlio per chiedergli aiuto. Probabilmente temeva che Danesi potesse farle del male. Non è nemmeno chiaro se il il tunisino, senza una fissa dimora (sarebbe domiciliato da suoi connazionali al quartiere Olmi), avesse con sé il coltello ma vivendo nel sottobosco della droga, è probabile che ne possedesse uno. Adesso toccherà a lui spiegare tutto quel che è successo.
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